martedì 1 maggio 2007

Per l'Europa, il vero nemico è la Chiesa

Io l'ho trovato un po' difficile, ma sicuramente apprezzabile.

Editoriale di Marcello Pera, 30 Maggio 2007, La Stampa (questa volta non l'ho comprata... l'ho letta gratis al bar!)

La questione dell’omofobia è come quella del riconoscimento giuridico delle coppie di fatto. Si mira da una parte per colpire dall’altra. Sulle coppie di fatto non esiste un vero problema. Non lo hanno le stesse coppie di fatto, le quali, avendo liberamente scelto di essere di fatto, non chiedono di diventare di diritto. Né lo ha la società, perché nessun movimento è mai nato per protestare contro presunte discriminazioni in materia di unioni. In realtà, con la scusa della protezione delle coppie uomo-donna, si vuole arrivare al matrimonio uomo-uomo e donna-donna.
Lo stesso vale per la condanna dell’omofobia. Non esiste un problema sociale degli omosessuali, salvo che nei Paesi islamici (che però, al momento, non fanno parte dell’Unione europea), perché né di fatto né di diritto essi sono discriminati in Europa e in Occidente. Vale addirittura il contrario: da quando si sono liberati dal condizionamento sociale e dalla propria autorepressione psicologica e hanno cominciato a fare outing, non solo gli omosessuali sono stati accettati come tali (salvo i normali pettegolezzi che si riservano a tutti), ma addirittura sono diventati i nuovi eroi portatori di nuovi diritti, nuova cultura e nuova civiltà. Al punto che, se c’è, la discriminazione è a loro favore: ad esempio, mentre è possibile oggi bloccare strade e città per una manifestazione di gay pride, non è più possibile intralciare il traffico per una processione del Corpus Domini.
E allora contro chi ce l’ha il Parlamento europeo? Ce l’ha con la Chiesa cattolica, la quale, come tanti, i più, ritiene che l’omosessualità sia un disordine morale e una a-normalità, per ragioni culturali, genetiche, fisiologiche o che altro. Oltre a ciò, il Parlamento europeo ce l’ha con quei credenti e con quei non credenti (che solo in italiano e francese si chiamano «laici»), i quali, benché non abbiano problemi riguardo ai diritti degli omosessuali, ne hanno di irriducibili contro la loro richiesta di congiungersi in matrimonio, o comunque si chiami l’istituto giuridico a seconda delle fantasie dei vocabolari europei.
E perché il Parlamento europeo ce l’ha tanto con la Chiesa cattolica e coloro che, sul punto, ne condividono la posizione? Perché il Parlamento europeo è la punta avanzata del laicismo europeo, il quale è una delle due valvole mitraliche del cuore dell’ideologia europeista (l’altra, come è noto, è il pacifismo, ma solo se antiamericano e preferibilmente filoislamico).
Morti il fascismo, il nazismo e, alla fine e per grazia di Dio, anche il comunismo, l’europeismo è l’ultimo (nel senso di più recente) rifugio ideologico dell’Europa, soprattutto quella di sinistra e soprattutto quella che, da sinistra, l’aveva sempre osteggiata quando era atlantica e voleva essere cristiana.A questa ideologia il laicismo fa così tanto da cemento che attorno a esso si edifica quel poco di identità europea che ancora è ammessa (l’Europa laica contro l’America bigotta) o su di esso si costruiscono partiti politici postcomunisti o postcattolici (in Europa, quella Margherita che si chiama partito liberale, in Italia il partito democratico, che non a caso si è definito «partito laico» e, al primo punto programmatico, ha posto il riconoscimento dei matrimoni omosessuali).
L’odio contro la Chiesa e le sue gerarchie (pericolosissimo perché finirà con l’armare ideologicamente la mano di qualche criminale) e l’apostasia del cristianesimo è ciò su cui oggi si basa l’Europa. Non sapendo più che cosa è, né avendo chiara idea di che cosa vuole essere (se non zona di pace e di ferie), l’Europa fugge da se stessa. Ma poiché senza un interlocutore o un avversario, anche immaginario, che consenta di distinguere «noi» da «loro» non si può esistere, l’Europa, per mostrare che invece esiste, ha fatto la sua scelta: ha puntato al fantasma degli omofobi per combattere il cristianesimo.
Trovato il nemico, fascismo, nazismo, comunismo si inventarono confini, campi e gulag per rinchiudercelo. Ma l’ideologia europeista, come ha scritto un Tale, è «una forza gentile»: al momento si limita alle minacce culturali e alle censure parlamentari.

see u,
Giangiacomo

2 commenti:

G. ha detto...

12 giorni al Family Day (oggi, 30 aprile).
La macchina è in moto, si stanno preparando pullman e treni speciali che partiranno da ogni regione d'Italia. Ci si può informare su come andare a Piazza San Giovanni a Roma il 12 maggio per chiedere Più Famiglia, chiamando il CALL CENTER del Family Day, allo 06.6896930, dal lunedì al venerdì con orario continuato 9-19, e il sabato dalle 9 alle 14.

Da quando è iniziata la campagna referendaria sulla legge 40 in Italia si è risvegliata un'ostilità verso la Chiesa che non si è mai più sopita, e difficilmente le cose miglioreranno, vista la velocità con cui tanti temi cosiddetti "eticamente sensibili" vengono continuamente a galla, e viste anche le condizioni pietose in cui versano governo e opposizione. I veleni sparsi contro la Chiesa stanno portando i loro frutti, e il bossolo recapitato a Bagnasco ne è solo l'ultimo esempio.
Sul Corriere abbiamo letto oggi la risposta del Card. Ruini: ''Di fronte ad ogni tentativo di intimidire , è bene che tutti sappiano che parleremo, se necessario , in modo ancor più forte e chiaro. Ovviamente è un gesto inqualificabile, che nasconde una volontà di intimidire. Di fronte a questo gesto è evidente una solidarietà totale, che va al di là del gesto stesso e che non viene soltanto dai vescovi o dal solo mondo cattolico, ma che è molto più vasta''.

see u,
Giangiacomo

Anonimo ha detto...

«Sventata una strana manovra» (P. Viana)

Avvenire, estratto da pag. 5 - Quando la risoluzione contro l'omofobia sarà approvata, a Strasburgo resteranno un senso di sollievo e un sospetto. «Se il Parlamento europeo, con il suo voto, avesse accreditato le falsità contenute in uno dei testi che accusavano l'arcivescovo Angelo Bagnasco non sarebbe stato un colpo solo per la credibilità dell'istituzione europea, ma avrebbe legittimato gli estremisti che minacciano il presidente della Cei». A dare voce al sollievo di molti parlamentari europei è Antonio Tajani, capo della delegazione di Forza Italia ed esponente del Ppe, che si è battuto perché dalla risoluzione sparisse ogni critica all'arcivescovo di Genova. Ma anche l'onorevole Patrizia Toia, che fa parte del gruppo liberaldemocratico autore di una delle mozioni contro Bagnasco, si schiera tra i contrari ad accusare di omofobia la Chiesa.
Lo scampato pericolo non cancella in Mario Mauro la sensazione di aver sventato in extremis una manovra a tenaglia. «È più che un sospetto - conferma il vicepresidente dell'Europarlamento - perché i testi presentati da liberali, socialisti, comunisti e verdi contenevano frasi assolutamente identiche ed erano congeniati in modo tale che dall'abituale negoziazione che si conduce per arrivare al testo finale uscisse la versione desiderata». Quella, per l'appunto, che accusava Bagnasco di aver assimilato il disegno di legge sui Dico alla legalizzazione di incesto e pedofilia: «Era la stessa mistificazione tentata in Italia - ricostruisce Tajani - ma abbiamo denunciato il rischio che l'aula accreditasse una falsità, caricandosi di responsabilità enormi ». Si sa com'è finita. «È stata un'operazione di giustizia e di verità, ma il disegno di attaccare la Chiesa c'era», sottolinea adesso l'eurodeputato azzurro, ricordando che oltre, a Bagnasco, le accuse bersagliavano l'arcivescovo di Namur, in Vallonia, accusato di aver definito «anormale» l'omosessualità. Ancora Mauro: «È chiaro che c'era un complotto per attaccare la Chiesa ed è chiaro che, tolti quei riferimenti grazie alla reazione del Ppe, la risoluzione si è trasformata radicalmente».
Non significa che il Ppe la voterà. Anzi, nelle parole del vicepresidente il sospetto si ingigantisce: «È stato proposto anche di far slittare l'esame e il voto, ma la sinistra si è opposta, perché lo slittamento avrebbe portato il dibattito dopo il 12 maggio, cioè dopo la giornata di mobilitazione dei cattolici. Quindi, l'operazione era congeniata per presentarsi a quell'appuntamento con una "bocciatura europea" di Bagnasco». Non succederà, ma per Mauro quest'episodio pone parecchi interrogativi: «Mi chiedo cosa stia succedendo nella sinistra, visto che in Italia nasce un Pd che dichiara la sua solidarietà a Bagnasco e i suoi europarlamentari qui sparano a palle incatenate contro la Chiesa. Paradossalmente è nel gruppo socialista e liberale che si ravvisa la chiusura più intransigente al dialogo con i cattolici».

see u