domenica 25 febbraio 2007

Gasparri: Unione eleva corruzione a sistema

"Se usassimo il linguaggio becero di Diliberto, potremmo dire che Prodi fa schifo. Ma ci limitiamo a dire che siamo alla miseria della politica con la corruzione elevata al sistema al fine di comprare senatori per reggere qualche settimana ancora". Lo afferma Maurizio Gasparri, deputato di An, che, riferendosi alle "intimidazioni" di cui sono stati fatti segno senatori come Fernando Rossi sostiene: "E' una situazione più degna del cartello di Medellin che non di una grande democrazia occidentale". "Nella miseria della politica rientra anche la condotta di chi meditava da tempo il tradimento, dotandosi però prima di un seggio parlamentare con i voti del centrodestra. Con l'accattonaggio, la corruzione e le minacce non si va lontani. E del resto D'Alema, noto killer di governi di sinistra - conclude - ha già ricominciato ad insultare settori della sinistra dai quali però pretende il voto. Ma anche D'Alema fa parte di questa storia di miseria visto che aveva annunciato dimissioni in caso di sconfitta al Senato e invece resta incollato alla poltrona. Se resterà alla Farnesina nei prossimi vertici internazionali lo faranno entrare dagli ingressi riservato allo scarico merci".

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Giangiacomo

I trasformismi uccidono prospettive centriste

Quella di Marco Follini "é una vicenda triste, perché i trasformismi uccidono qualunque prospettiva centrista". Lo afferma il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "La vicenda di Follini - spiega Casini - per noi si è chiusa quando ha abbandonato l'Udc. Per il resto, ognuno risponde delle proprie scelte", considerato che "nessuna fase politica nasce sul tradimento del mandato che si riceve dagli elettori". In ogni caso, Casini esclude categoricamente che l'Udc sarà il prossimo pezzo dell'opposizione a trasferirsi sui banchi della maggioranza: quella di Follini, osserva "é stata una battuta cattiva e malevola, niente di più".

Partecipa anche tu all'estrazione di 1 viaggio per 1 persona nel centrosinistra.
Chiama 06 42368, risponde la segreteria del Sen. Follini, la parola chiave è "Vergogna"!

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Giangiacomo

Parlamento europeo, mercato e idraulici polacchi

Dopo quasi due anni di lotte e compromessi, il Parlamento europeo ha approvato, ahimè, la direttiva sulla libera circolazione dei servizi nel mercato interno, passata alla storia come la norma dell'idraulico polacco; in realtà il nome esatto della direttiva suddetta è Bolkestein e con la sua approvazione i vari professionisti comunitari (con esclusione di alcuni servizi come per esempio l'istruzione) potranno esercitare senza vincoli in ognuno dei 25 paesi dell'EU.

Ciò che mi perplime è che ttto ciò pare essere stato adottato per consentire una reale apertura del mercato e una maggiore concorrenza ma in realtà, così operando, si rischia un'invasione di lavoratori a costo zero che daranno origine al fenomeno del dumping fiscale nel senso che a competere tra loro sarebbero professionisti con imposizioni fiscali diverse in quanto ognuno è tenuto a seguire il regime fiscale del proprio paese di provenienza: per esempio in alcuni stati non esistono tariffari minumi per cui i professionisti stranieri possono proporre nel nostro Paese prezzi molto più convenienti. dare luogo a direttive di questo genere mi pare davvero eccessivo...


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Giangiacomo

Italia = Inferno... economico

Dall'inferno, Bush chiama negli Usa per sapere com'è la situazione nel Paese dopo la sua morte.
Parla per due minuti.
Messo giù il ricevitore, Satana gli dice che per la chiamata gli deve tre milioni di dollari. Bush gli firma un assegno e paga.
La Regina d'Inghilterra, incuriosita, vuole fare lo stesso e chiama Londra. Parla per cinque minuti e Satana le chiede dieci milioni di sterline.
Anche Prodi, a quel punto, sente il bisogno di chiamare il suo paese. Telefona e parla per tre ore.
Quando attacca, Satana gli dice che deve dargli 35 centesimi.
Prodi rimane attonito, avendo visto il costo dellechiamate degli altri, e chiede a Satana come mai sia tanto economico chiamare in Italia rispetto a Stati Uniti e Regno Unito.
E Satana: "Ascolta, vecchio caprone... con la finanziaria che hai approvato, il decreto Bersani, il casino della Telecom, le politiche
sull'immigrazione, i contratti di lavoro, il costo della vita, hai reso l'Italia un vero inferno...
E da Inferno a inferno la chiamata è urbana"
see u,
Giangiacomo

I Pacs, la Margherita e la difesa dei principi

Nel precedente post viene richiamato il tema dei Pacs ponendo in evidenza lo stop del ministro Bindi (margherita) alle proposte del ministro Pollastrini (Ds) che vorrebe riconoscere a tutti gli effetti le coppie di fatto. Sui Pacs la posizione dei partiti al governo è molto articolata e le forze in campo sono le seguenti: come il ministro Pollastrini groso modo la pensano i democratici di sinistra, rifondazione comunista, comunisti italiani, verdi e di pietro cioà circa il 60% della coalizione al Governo.
Anche il gruppo di Mastella e la Margherita vogliono tutelare diritti individuali delle coppie di fatto, ma non gradiscono parlare di Pacs. Nella Margherita però bisogna distinguere: la componente laica (maggioritaria) interpreta il programma di Prodi come il gruppone di sinistra e cioè chiede che si riconoscano le coppie di fatto; la componente cattolica (minoritaria) lo sclude. Tra questi ultimi c'è chi cerca un punto di mediazione (Bindi) e chi si oppone in modo più esplicito (Binetti) e chi è pronto a votare proposte dell'Udc a tutela della famiglia (Bobba).
Nella Margherita è poi motivo di grande tensione la formazione del Partito democratico cioà la fusione con Fassino e compagni. Sarà anche vero che la comitiva di Fassino è tutta brava gente, ma qualcuno nella Margherita comincia ad essere stanco di essere insultato perchè cattolico ed è stanco soprattutto di mettere tra parentesi i principi per poter governare insieme. Per ora questo mettere in secondo piano i valori e i principi etici ha funzionato ed ha consentito di governare a Roma, in mote Regioni e comuni importanti come Torino.
Il 18 Gennaio 2007 il vice capogrupo della Margherita in Regione Piemonte, Angela Motta, ha chiaramente affermato in un dibattito televisivo sui Pacs che "i principi devono essere messi da parte altrimenti non si giunge ad una mediazione sui Pacs. La mediazione deve essere trovata sulla soluzione di problemi concreti". Ciononostante nella base della Margherita ci sono insofferenze per questo metodo e si vorrebbe dare ai principi il posto che a loro compete e cioè quello di essere appunto principio, punto di riferimento e orientamento per la risoluzione dei problemi pratici.
Sarà banale, ma forse vale la pena chiedersi:
la nostra condotta, non dovrebbe essere orientata dai principi?
Non sono i principi costituzionali che orientano le leggi?
E le leggi non risolvono e regolano situazioni reali? Le esigenze di governo possono giustificare la deroga dei principi?
E per quanto tempo?
Se questa situazioni non venisse chiarita e perdurasse nel tempo di chi sarebbe la responsabilità?
Quali sono le responsabilità dei cattivi maestri?

see u,
Giangiacomo

Pacs, la strada in salita (fortunatamente!)

A leggere alcuni grandi media la questione dei Pacs avrebbe dominato la scena politica del summit governativo di Caserta. Il ministro della Famiglia sembra aver stoppato i Pacs, nonostante le insistenze della Bonino.

Curiosi i Dico: non vengono chiamati Pacs, cambiano nome e non risultano come un compromesso tra le posizioni dei cattolici e quelle dei radicali. l'istituzione del registro delle "unioni civili", una sorta di matrimonio di serie B non è previsto nel programma Prodi. Inoltre, non manca di segnalare che la Costituzione, all'art. 29, sostiene la famiglia "fondata sul matrimonio"; a sua volta il programma della sinistra sottoposto agli elettori indica la tutela dei diritti individuali delle persone, non il riconoscimento giuridico pubblico delle "coppie di fatto".
Il dibattito sui Pacs si intreccia nella sinistra con la questione del futuro partito democratico, della carte dei valori, della collocazione intrnazionale Le prime bozze del documento costitutivo, che dovranno essere approvate dai vertici dei Ds e della Margherita, sono molto caute sulle questioni etiche e sulla politica estera. L'obiettivo è di rispettare sia la grande tradizione cristiana sia le indicazioni democratiche della Rivoluzione francese.
Questa prudenza sulle linee guida del nuovo parito sta creando una fotte tensione nella sinistra Ds, come emerge dallo stssso rifiuto della presidente piemontese Bresso ad aderire ufficialmente alla nuova formazione, divergendo sia sulle questioni etiche sia sul tema del socialismo (la Bresso insiste per l'adesione al Partito socialista europeo); in realtà il vero nodo è quello della laicità, rifiutando il partito democratico una concezione laicista della storia, nella linea culturale dell'intesa Moro - Berlinguer del 1976, come ha dichiarato lo storico Scoppola, uno degli autori del manifesto del nuovo partito.
Diversamente dalla Bresso è nettamente impegnato per la nuova formazione il sindaco Chiamparino, che da tempo ritiene superati gli schieramenti che fanno riferimento al '900. Chiamparino ritiene inevitabili alcune defezioni, mentre prevede nuove adesioni.
In mezzo al guado sono ora gli amici di Casini entro l'anno, dopo la decisione sul sistema elettorale, dovranno scegliere tra la ricerca di un nuovo accordo con Berlusconi o l'adesisone ad un nuovo centro sinistra con i Democratici, avendo Bossi indebolito la prospettiva di una crisi di governo a breve termine.

In ultimo, simpatica la Bindi come Ministro della Famiglia... fa morire dal ridere: si erge a "difensora" della famiglia e critica la Chiesa che interviene, libera come dovrebbe essere, nel dibattito politico (ma, ricordo a tutti, parlando ai cristiani e a coloro che la ascoltano: non tutti sono obbligati ad ascoltarla!)

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Giangiacomo

CDL: Prodi non dura. Casini: Follini trasformista. Berlusconi: governano con mercato di voti

qualche notizia dall'Ansa...

Silvio Berlusconi e' il piu' duro di tutti, e va giu' pesante con un'accusa di 'corruzione politica' rivolta al centrosinistra. A suo giudizio, infatti, la sinistra ''avra' i numeri per governare soltanto se riuscira' a portare dalla sua, pagando pesantemente questo tradimento, qualcuno degli eletti del centrodestra''. Berlusconi e' anche convinto che ''l'agonia della sinistra continuera'''. L'Unione, sostiene, ha dato prova di ''irresponsabilita''', ma in tempi brevi si arrivera' alle elezioni, che oggi il centrodestra vincerebbe ''con 14 punti di vantaggio''. L'altro fronte aperto nel centrodestra e' quello contro Marco Follini, che ha annunciato il suo sostegno al governo in nome di un nuovo centrosinistra. Pier Ferdinando Casini lo accusa di ''trasformismo e tradimento'', quelli di An e Forza Italia lo scherniscono, e i leghisti quasi tirano un sospiro di sollievo per la partenza di quello che hanno sempre considerato un nemico. Lui non si scompone: ''I trasformisti guadagnano sempre qualcosa. Io, con le mie scelte politiche, ci ho sempre rimesso. Penso che il Paese abbia bisogno di un governo, non di crisi al buio. Quelli dell'Udc? Io spesso li anticipo, aspettiamo qualche mese...''.


Marco Follini voterà la fiducia al governo Prodi. La notizia apparsa oggi sulle prime pagine dei giornali, e che già da ieri circolava con insistenza nei corridoi dei Palazzi, è un boccone amaro per il Centrodestra che, oltre al 'tradimento' dell'ex segretario dell'Udc, deve accettare la decisione del Capo dello Stato Giorgio Napolitano di rinviare il governo Prodi alle Camere, per una nuova fiducia. Che la giornata per il centro destra sia tutta da archiviare lo dimostra una battuta che si lascia scappare Paolo Bonaiuti, portavoce del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: "E' un brutto sabato, sulla tavola c'è la minestra riscaldata", dice sarcastico. Va giù duro invece lo stesso Berlusconi che senza citare Follini si dice convinto che "la sinistra può governare solo pagando qualcuno". A tirarsi fuori dalla bagarre di questi giorni era stato invece Pier Ferdinando Casini, che aveva preferito la tranquillità della montagna al caos della Capitale. Ma, di fronte al 'tradimento' dell'amico-rivale, il leader dell'Udc rompe il silenzio:"Questo è trasformismo - attacca -nessuna politica seria si fonda sul tradimento del sacrosanto patto di lealtà fatto con gli elettori". Dopo Casini, ad alzare la voce ci pensa il resto del partito che oltre a non digerire l'idea che Marco Follini possa votare la fiducia al Professore, boccia la scelta del Capo dello Stato. Il segretario del partito Lorenzo Cesa si presenta a Montecitorio, e ai cronisti non nasconde una certa perplessità per la scelta di Napolitano: "La situazione non può reggere - spiega - è tra qualche giorno ci ritroveremo con una nuova crisi". L'ipotesi per Cesa era optare per "un governo di larghe intese". Parlando della scelta di Follini, il tono del segretario dell'Udc cambia: Cesa si dice deluso dal comportamento del suo ex segretario e non esita, anche lui, a bollare la scelta come "un episodio di trasformismo", che "non fa onore a chi lo propone". D'accordo con il segretario é Luca Volonte che si limita a registrare come "la quaresima di Prodi continui" e poi, sul voto di Follini, il capogruppo alla Camera taglia corto: al centrosinistra "non bastera". All'amarezza dei centristi si aggiunge l'incredulità, soprattutto in Forza Italia e An, e la rabbia della Lega. Sandro Bondi è "incredulo" sull'ipotesi che "una persona intelligente come Follini" possa appoggiare un governo che "gioca sulla pelle degli italiani". L'altro azzurro Fabrizio Cicchitto prova a dare un consiglio all'ex segretario dell'Udc: "Qualora aggiungesse il suo voto ad una coalizione di paleocomunisti, rischierebbe, passato il momento iniziale, di scomparire in una realtà a lui molto lontana". In Forza Italia però c'è già chi si interroga su quale ruolo andrà a ricoprire Follini, e Maurizio Lupi, un po' sibillino fa sapere che "tra i medici c'é una certa preoccupazione". Dentro Alleanza Nazionale si parla invece di "agonia", che per il portavoce Andrea Ronchi è "di un governo che non ha una maggioranza in politica estera e soprattutto di un Paese che si ritrova senza una guida sicura". Pollice verso anche da Ignazio La Russa che risolve tutto con una metafora: la scelta di Follini dice il capogruppo alla Camera è come "l'aggiunta di un ingrediente ad una minestra già indigesta". Infine la Lega. In una raffica di dichiarazioni anche gli esponenti del Carroccio se la prendono con il rinvio alle Camere e con il 'passaggio'' dell'ex segretario dell'Udc nelle file della maggioranza. Roberto Calderoli si affida al sarcasmo facendo "gli auguri a Prodi" perché "con Follini ne ha bisogno". Roberto Maroni, in una dichiarazione al vetriolo, descrive la situazione come "il preludio del governo dell'inciucio". Il deputato del Carroccio però se la prende anche con gli altri partiti della Cdl che "non hanno avuto il coraggio di pretendere le elezioni anticipate".

Marco Follini marchettaro... lo sanno tutti che è penalmente perseguibile la compravendita dei voti, il voto di scambio... chissà cosa si è venduto!
Follini, detto Harry Potter, dava l'impressione di essere il duro e puro del Centro. non voleva sottostare alle direttive di Berlusconi, dichiarava di voler ricostruire il Centro e ora? Altro che Italia di Mezzo... sempre verso il centrosinistra!!

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Giangiacomo

venerdì 23 febbraio 2007

La maledizione dei DICO

La maledizione dei DICO colpisce ancora.
O meglio, è andata come al referendum sulla legge 40.
Erano convinti di passarla liscia, e invece ci sono rimasti secchi. Sto parlando della caduta di Prodi, naturalmente.
Il centro sinistra, con la solita arroganza, non si è reso conto che non c'erano i voti in aula (ce ne volevano 160 e ne hanno avuti 158). Ma l'arroganza non paga mai, e acceca.
Il governo è andato sotto per via di due senatori dell'estrema sinistra (uno di Rifondazione Comunista e l'altro ex PdCI), ma soprattutto per Andreotti e Pininfarina, due senatori a vita che fino alla fine il centro sinistra dava per scontato essere dei loro. E invece si sono sbagliati. Domani le cronache ci racconteranno particolari esilaranti. Pare che Andreotti abbia fatto dichiarazioni di apprezzamento per il discorso di D'Alema, lasciando credere che avrebbe sostenuto il governo. Addirittura Russo Spena, di Rifondazione Comunista, ha dichiarato: "mi risulta che avesse detto a un nostro senatore dieci minuti prima che avrebbe votato contro la mozione Calderoli e a favore di quella di D'Alema: deve essere capitato qualcosa che mi sfugge''.
E infatti Andreotti poi si è astenuto, sapendo bene che al senato l'astensione è praticamente un voto contrario. Il senatore Franco, della Lega, ha commentato: "A questo punto mi sembra opportuno che il presidente Napolitano riconosca che l'unica persona che dispone di una maggioranza parlamentare sia proprio il senatore Andreotti e pertanto a lui affidi l'incarico di formare il nuovo governo''.
Pininfarina invece pare non abbia mai votato al Senato fino a oggi. Pare lo siano andati a prendere con la macchina di Fassino, per farlo venire a votare. Fassino ha smentito, ma chissà...
Comunque, appena entrato Pininfarina si è messo seduto nei banchi di Forza Italia. Allora Valerio Zanone, suo amico nel centrosinistra, gli si è avvicinato "per aiutarlo a votare", dice l'ANSA (come se Pininfarina fosse impedito). Secondo Cossiga - che si è divertito come un matto - invece "Zanone ha messo le mani addosso al senatore Sergio Pininfarina per impedirgli l'astensione". Allora i senatori della Casa della Libertà hanno fatto muro intorno a Pininfarina, lanciando fogli, penne e rassegne stampa a Zanone, che ha abbandonato la preda ed è tornato al suo posto.
In questo quadro non proprio edificante (e intanto il presidente del Senato Marini gridava ai senatori "per favore, siamo in diretta!") si è votato: Cossiga ha votato contro - ma si sapeva - e Oscar Luigi Scalfaro era a letto per la febbre (quando si dice la Provvidenza). Il governo è andato sotto e dopo poco Prodi si è dimesso.
Ma perchè i due senatori a vita hanno giocato quel brutto scherzo al governo? Si, perchè Andreotti e Pininfarina hanno preso evidentemente per i fondelli il centrosinistra. D'altra parte se lo possono permettere, sono senatori a vita, pezzi di storia d'Italia, che ci rimettono? Da queste parti circola un'ipotesi, suggerita anche da un amico architetto.
Andreotti ha sempre detto che tutti i suoi guai giudiziari lui li ha avuti perchè c'è la sua firma sotto la legge 194, quella che legalizza l'aborto. Erano le terribili settimane del sequestro Moro. E se lo "zio Giulio" avesse pensato una mossa geniale per evitare i DICO, e prendersi la sua personalissima rivincita, riscattando in un certo senso la firma di trent'anni fa? E se avesse fatto tutto con la benedizione di qualche vecchio amico, magari di un cardinale che prima di lasciare un prestigioso incarico si è preso un ultimo sfizio?
Di fatto, la prima conseguenza di tutto questo putiferio è che i DICO sono morti e sepolti. E se anche continuerà ad esserci un governo di centro-sinistra, se ne guarderanno bene dal ripetere il muro contro muro con la Chiesa, come abbiamo visto in questi giorni. Dovranno stare attentissimi.
Il governo è caduto, i DICO sono morti e non possono certo prendersela con Ruini. Ma certo che un dubbio gli rimarrà sempre, a Prodi, D'Alema & C...sarà stato il solito scherzo da prete?

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Giangiacomo

Malasanità: manca il consenso informato

Diamo voce ad un importante comunicato stampa sulla malasanità prodotto dal Comitato "Giù le mani dai bambini"

Corte d’Appello di Firenze: condannata la psichiatra dott. Marazziti (equipe del prof. Cassano) che ha sperimentato un potente psicofarmaco su di una bambina senza informare i genitori. Un precedente importante in Italia per la difesa del diritto al consenso informato ed alla libertà di scelta terapeutica. “Abbiamo avuto giustizia”, dichiara la madre della bambina. “Fatti gravissimi, giustamente perseguiti” commenta la titolare della 1° Cattedra di Psichiatria dell’Università “La Sapienza”

(Firenze) A metà pomeriggio di oggi, presso la I° sezione penale della Corte d’Appello del Tribunale di Firenze, Presidente dott. Bruno Loche, presente anche il Comitato “Giù le Mani dai Bambini”®, promotore della più visibile campagna indipendente di farmacovigilanza per l’età pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org), è stata condannata la dott.sa Donatella Marazziti, la quale prescrisse e somministrò il Topamax® - principio attivo topiramato, potente psicofarmaco antiepilettico – per la cura di una semplice obesità infantile.
Il Pubblico Ministero, nella Sua documentatissima arringa finale, commentando la superficialità dell’approccio terapeutico della Marazziti, ha detto: “è davvero sconcertante come uno specialista della salute mentale possa raddoppiare le dosi di una molecola potente qual è uno psicofarmaco, dando istruzioni alla madre nel corso di semplici telefonate”. Il penalista Luca Cenferoni, che assisteva la famiglia, ha dichiarato: “questa sentenza costituisce un precedente importante nel nostro paese, perché condanna la psichiatra che prescrive e fa somministrare dosi elevatissime di psicofarmaci sui bambini in modalità ‘off-label’, ovvero al di là delle indicazioni della stessa scheda tecnica del farmaco, causando dei danni permanenti al minore. L’autonomia del medico nella scelta della terapia e della posologia non può giustificare questi abusi: la Corte infatti ha ribadito il diritto inalienabile della famiglia ad essere compiutamente informata su tutti i pericoli di queste delicate terapie e soprattutto sui potenziali effetti collaterali, nonché ad essere consenziente alla somministrazione, diritto violato dalla condannata”.
Emilia Costa, titolare della 1° Cattedra di Psichiatria dell’Università di Roma “La Sapienza”, commentando la sentenza ed il comportamento della psichiatra imputata ha dichiarato: “siamo davanti a grave imperizia, negligenza ed a scarsa professionalità. Questi ‘apprendisti stregoni’ della psichiatria devono essere censurati: in situazioni così delicate come la somministrazione di uno psicofarmaco la parola d’ordine non può essere quella dell’‘approssimazione’, quanto successo a questa bambina è davvero gravissimo”. Luca Poma, portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”®, ha concluso: “mancano poche settimane alla reintroduzione del Ritalin® ed all’autorizzazione di un altro contestato e pericoloso psicofarmaco per l’infanzia che è l’atomoxetina, ma per fortuna la magistratura va in direzione opposta rispetto alle nostre fin troppo permissive autorità di controllo sanitario: questa sentenza farà da faro, da guida per altre famiglie sottoposte a questo genere di disinvolte medicalizzazioni. Il nostro Comitato si costituirà in giudizio in tutti i casi simili, per difendere i diritti di questi bambini”.


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Giangiacomo

"Le Coop rosse": il più grande conflitto di interessi d'Italia

"LE COOP ROSSE"

Come appena appreso dalla trasmissione de La 7 "Otto e mezzo", direttamente dalle dichiarazioni del Presidente Berlusconi, il più grande conflitto di interesse sono le cooperative rosse e i loro dirigenti.

Esce sabato 24 febbraio con il quotidiano LIBERO il tredicesimo manuale di conversazione politica curato da Vittorio Feltri e Renato Brunetta scritto da Rodolfo Ridolfi, con il contributo di Tino Oldani e Davide Giacalone edito da Libero-Free e curato da Vittorio Feltri e Renato Brunetta. Il libro, in edicola con Libero a 3 euro e 50 più il prezzo del quotidiano, racconta per la prima volta in modo organico tutti gli intrecci fra coop rosse, giunte rosse e utilities rosse che rappresentano il più grande e quotidiano conflitto d’interessi d'Italia.

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Giangiacomo

Documento Prodi, ecco i 12 punti del vertice

Sono 12 punti "prioritari e non negoziabili" quelli sui quali Romano Prodi ha ottenuto l'adesione unanime, nel vertice di questa notte, dei leader dell'Unione. Eccoli.
1. "Rispetto degli impegni internazionali e di pace. Sostegno costante alle iniziative di politica estera e di difesa stabilite in ambito Onu ed ai nostri impegni internazionali, derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea e all'Alleanza Atlantica, con riferimento anche al nostro attuale impegno nella missione in Afghanistan. Una incisiva azione per il sostegno e la valorizzazione del patrimonio rappresentato dalle comunità italiane all'estero".
2. "Impegno forte per la cultura, scuola, università, ricerca e innovazione".
3. "Rapida attuazione del piano infrastrutturale e in particolare ai corridoi europei (compresa la Torino-Lione). Impegno sulla mobilità sostenibile".
4. "Programma per l'efficienza e la diversificazione delle fonti energetiche: fonti rinnovabili e localizzazione e realizzazione rigassificatori".
5. "Prosecuzione dell'azione di liberalizzazioni e di tutela del cittadino consumatore nell'ambito dei servizi e delle professioni".
6. "Attenzione permanente e impegno concreto a favore del Mezzogiorno, a partire dalla sicurezza".
7. "Azione concreta e immediata di riduzione significativa della spesa pubblica e della spesa legata alle attività politiche e istituzionali (costi della politica)".
8. "Riordino del sistema previdenziale con grande attenzione alle compatibilità finanziarie e privilegiando le pensioni basse e i giovani. Con l'impegno a reperire una quota delle risorse necessarie attraverso una razionalizzazione della spesa che passa attraverso anche l'unificazione degli enti previdenziali".
9. "Rilancio delle politiche a sostegno della famiglia attraverso l'estensione universale di assegni familiari più corposi e un piano concreto di aumento significativo degli asili nido".
10. "Rapida soluzione della incompatibilità tra incarichi, di governo e parlamentari, secondo le modalità già concordate".
11. "Il portavoce del presidente, al fine di dare maggiore coerenza alla comunicazione, assume il ruolo di portavoce dell'esecutivo".
12. "In coerenza con tale principio, per assicurare piena efficacia all'azione di governo, al presidente del Consiglio è riconosciuta l'autorità di esprimere in maniera unitaria la posizione del governo stesso in caso di contrasto".

mancava forse un bicchiere di vino a cena e una mela al giorno toglie il medico di torno...

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Giangiacomo

giovedì 22 febbraio 2007

Alcune gag sulla disfatta di Mortadella

Data di scadenza della Mortadella: 22 Febbraio 2007!

alcuni elementi di matematica: se Prodi ha perso di 3 voti, allora... il centrodestra ha 3 voti in più al Senato della Repubblica; e se Prodi non aveva una maggioranza, Prodi + 3 voti è una maggioranza?

Il Governo Prodi è iniziato Mercoledì 17 maggio 2006; si è concluso con il Mercoledì delle ceneri.

Prodi con un programma di 281 pagine ha governato 281 giorni, adeso ha presentato un programma in 12 punti... io sarei stato un po' meno sintetico!

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Giangiacomo

Governo Prodi: si pagano le scommesse!!

Dopo le elezioni di Aprile 2006, i più maligni dicevano che il Governo non sarebbe arrivato al panettone, altri alla colomba, altri ancora che il Governo sarebbe caduto con la Finanziaria.

chi ha scommesso sulla politica estera???

si pagano le vincite!!

I maligni ci insegnano ancora che D'Alema abbia fatto i suoi calcoli. sia andato apposta contro le richieste della sinistra radicale, abbia intenzionalmente frantumato il Governo e la sua maggioranza al fine di crearne una più "moderata", con qualche centrista in più (Follini?).
Grazie all'aiuto, volontario o meno di Andreotti, risulta il vero vincitore e così, anche la sua corrente e il Partito Democratico è ormai è alle porte... aiuto!!!

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Giangiacomo

Prodi: un giudizio chiaro e sintetico

Non credo che ci siamo liberati di Prodi e del suo governo.
Non sono tra quelli che cantano vittoria. Non l'ho cantata neanche nell'apprendere la notizia quando le agenzia hanno iniziato a batterla poco prima delle 15.
Nell'immediato, credo che la più probabile soluzione alla crisi (o meglio: all' "incidente") sia un voto di fiducia (sul quale si ricompatteranno tutti) che metta a tacere ogni dissenso (non solo a sinistra, ma anche -e soprattutto- al centro dell'Unione).

La vera caduta di questo governo (il peggiore in assoluto della storia d'Italia) sarà determinata dal "centro" della coalizione che sostiene Prodi. Già, dal "centro", non dalla sinistra radicale. Quando il centro potrà fare a meno dei voti di Verdi, Rifondazione e PdCi, avremo finalmente qualche altra cosa. Una nuova coalizione che non ameremo, ma che sarà senz'altro meglio (o piuttosto "meno peggio") di questo esecutivo; una nuova compagine che non sarà mai la nostra, ma di cui realisticamente auspichiamo la genesi almeno per non dover soffrire tanto come abbiamo sofferto in questi 281 giorni di un governo così fortemente condizionato dai comunisti.


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Giangiacomo

lunedì 19 febbraio 2007

De Ministra Rosy Bindi declaratio

In margine alla dichiarazione di Bindi: "Io amo pensare alla Chiesa che si occupa delle cose di Dio".
Il giornale "Libero" nell'anticipare il prossimo libro di Renato Farina sulla vita di don Giussani, ha pubblicato una lettera inedita di don Giussani inviata ai "coscritti" del 1922.
La lettera è del 1948, ma è interessante per il rapporto con l'autorità ecclesiastica: "Chi non ubbidisce al Papa non può dirsi cristiano".








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Giangiacomo

domenica 18 febbraio 2007

Massime e citazioni famose

le massime e le citazioni che riempono il cuore...

Ogni persona desidera fare qualcosa di utile. Bernhard Scholz

"La speranza è in quello che c'è. Non in quello che deve cambiare" Cesco

Il Prof. G. Sartori dice che "la forma coincide con la sostanza"

"Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni" Eleanor Roosvelt

"Il segreto del successo sta nell'onestà e nel comportamentocorretto...se riesci a fingere entrambi, ce l'hai fatta!" Groucho Marx

"sono decisamente ottimista per il futuro: l'umanità ha una capacità "evolutiva" di fare le cose giuste. Anche se spesso arriva a farle solo dopo aver esperito tutti i possibili errori". Haim Harari, fisico ed ex presidente del Weizmann Institute of Science

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte, fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso e richiede attenzione ed apprendimento continuo: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio". Italo Calvino

"Odio i falsi e gli ipocriti: desidero la loro morte e allora... sarò felice!" Giangiacomo

"Politics is supposed to be the second-oldest profession. I have come to realize that it bears a very close resemblance to the first". Ronald Reagan

"la porta che conduce al mio cuore si può aprire solo dall'interno". Giangiacomo

"I
still believe in your eyes, there is no choice, I belong to your life... You'll be my baby, and I'll fly your way and I'll fly with u" Gigi D'Agostino

"La distanza è come il vento, spegne i fuochi piccoli e alimenta quelli grandi". Fabio Volo




"Politica vuol dire realizzare". Alcide De Gasperi, 24 Aprile 1949

"E' difficile vendere a qualcuno che non vuol comprare, è impossibile comprare da qualcuno che non vuole vendere". Commerciale anonimo

"Ci sono uomini che cambiano partito per amore delle proprie idee e ci sono uomini che per amore del proprio partito cambiano le proprie idee". Winston Churcill

"Bisogna ascoltare molto e parlare poco per governare bene uno stato". Richelieu

"Più sono ignoranti, più sono legulei". Paolo Rosso

"Non c'è niente di più anticristiano che un gesto cristiano fatto male". Giancarlo Cesana

"La probabilità è la misura dell'incertezza". Valentina Mirandola

“Il vero uomo politico è soltanto colui che fa crescere un altro uomo politico”. Marcello Dell'Utri

"i governi diventano liberali solo quando vi sono costretti dai cittadini". Ludwig Von Mises

"dicono che l'amor per te mi fa teppista: farò in modo che la faccia non sia più vista". inno ultrà

"poor man wanna be rich, rich man wanna be king, and a king ain't satisfied, till he rules everything". Bruce Springsteen


"...un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione...". Alcide De Gasperi

"chi ha il coraggio di sostenere i propri valori muore una volta sola, chi ha paura muore ogni giorno". Paolo Borsellino

"Lo scopo dell'università non è quello di rendereinoffensive le idee per gli studenti, ma direndere gli studenti inoffensivi per le idee". Clark Kerr

il management ci insegna che "è grande chi ha capacità di previsione di tutte le variabili in gioco"


"even the most tempting rose has thorns" (anche la rosa più seducente ha le spine)

tanti nemici, tanta gloria - Giulio Cesare

"fare management significa saper prevedere scenari". Marketing Management, Philip Kotler

"bisogna conoscere, per deliberare". Giulio Einaudi

"Beauty is no quality in things themselves: it exist merely in the mind which contemplates them; and each mind perceive a different beauty". David Hume

"Speriamo di vedere la luce del tunnel. Sempre che il tunnel ci sia". Shimon Peres

"La vagina è divisa in due parti, una parte morbida ed una parte dura: la parte morbida sono le grandi labbra. La parte dura è farsela dare..." anonimo

"La politica è calma e riflessione, che sole permettono alla passione disciplinata di dare frutti". Maurizio Tomeo

"Cercate ogni giorno che questa libertà pura corrisponda agli intendimenti vostri, ai criteri vostri, della vostra azione, e questo vi farà abbondare di pace". Don Luigi Giussani

"Non la forza, ma la costanza di un alto sentimento fa gli uomini superiori". Frederich Nietzsche

"Possono perchè credono di potere" Virgilio

"Meglio essere nemici del popolo che nemici della realtà". Pier Paolo Pasolini

"L'uomo è cio in cui crede". Anton Cechov

I soldi sono una cosa da ricchi...... voi non siete mentalmente attrezzati!

"… migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge, non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno.
Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi". Luigi Einaudi

"Un vincente trova sempre una via...un perdente trova sempre una scusa" Anonimo

"Sotto questa maschera non c'è solo carne; sotto questa maschera c'è un'idea e e le idee sono a prova di proiettile" V per Vendetta

"Dagli occhi delle donne derivo la mia dottrina: essi brillano ancora del vero fuoco di Prometeo, sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutriscono il mondo". William Shakespeare

"E' un vero peccato che tutte le persone che sanno come farfunzionare il Paese siano troppo occupate a guidare taxi o a tagliare capelli". George Burns

"mi viene da citare moretti... Corrado, di qualcosa, qualcosa di sinistra, di destra, di qualcosa di intelligente, di qualcosa di stupido... DI QUALCOSA!!!!". Nanni Moretti

“Un buon governo implica due cose: primo, la fedeltà allo scopo di governare, cioè la felicità della gente; secondo, la conoscenza degli strumenti con cui tale fine può essere raggiunto” Sono state queste parole di James Madison ad ispirare, il 24 settembre 1994, uno dei primi discorsi che ho pronunciato dal momento in cui ho deciso di dedicarmi alla politica. E devo dire che ancora oggi, a distanza di dieci anni, continuo a guardare all’insegnamento di Madison per trarre i suggerimenti necessari a guidare con saggezza il cammino della nostra Regione". Enzo Ghigo

"La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente la sostiene ed in cui trova la più grande soddisfazione". San Tommaso

"true courage is not not being afraid. true courage is being afraid, and goinfo ahead and doing your job anyhow". James Moody

"il guaio di questo paese è che ci sono troppi politici che credono, grazie a una convinzione basata sull'esperienza, che sia possibile imbrogliare tutti e sempre..." Franklin Pierce Adams

"...la coscienza è un cane che non ci impedisce il transito, però noi non possiamo impedirgli di abbaiare..." Nicolas de Chamfort (1741-1794)
"in alto i cuori" Benito Mussolini

"Menzogna = Verità - 1" Giorgio Vittadini
"L'etimologia della parola crisi mi è sempre piaciuta molto e mi ha dato sempre da pensare..Deriva dal greco e significa separare (cosa tenere cosa buttare)e quindi decidere. Essere in crisi quindi vuol dire avere un'opportunità per scegliere,per cambiare magari in meglio". Claudia Manzone

"il Padre Vostro sa di che cosa avete bisogno prima ancora che gliela chiediate". Gesù, Vangello di Matteo 6,8
inoltre si dovrebbe aver sempre presente Il discorso di kennedy al suo insediamento

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Giangiacomo

Giovani e vita, una sfida, un'avventura

parlando con alcuni amici in questi giorni sono emerse le seguenti riflessioni sulla vita e sulla sfida che la vita ci impone...

"vivo la mia vita con un po' di fatica, conosco già che cosa sia la sofferenza fisica e morale. Tuttavia so che la vita mi piace, ho voglia di amici, ho desiderio di amare. Forse ho un po' di paura di progettare la mia esistenza, ma mi piacerebbe farlo, anzi voglio farlo. La mia strada finora è stata un po' difficile, ma ho forte la speranza di riuscire a superare paure e ostacoli e di conquistare una visione serena, forte, positiva della mia vita: ad meliora!"

"quella dei giovani d'oggi più che un'avventura, è una favola che io spero duri ancora un po'... Ma so che a 18 anni è un periodo ormai finito, presto avrò delle responsabilità che non mi consentiranno di vivere in modo così avttato... Da adulto, per vivere serenamente, sarà necessario il sudore della fatica, l'impegno morale verso la famiglia e la società"

"intendere la vita come un'avventura sifnifica anche accettare i misteri che essa racchiude. La scienza ha fatto molti progressi per carpire i segreti della vita naturale, ma un esame seppur superficiale rivela che ci sono altre dimensioni dell'esistenza individuale e collettiva sulla Terra. Il cuore inquiteto cerca al di là del limite".

segni di speranza, pillole di saggezza che fanno ben sperare sui giovani futuri, ma quello che più domando è: quanto credo "Io", Giangiacomo, nei pensieri dei miei amici. credo ancora? come si fa "matematicamente" a capire?

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Giangiacomo

Il Circolo Giovani dell'Università di Torino

13 Febbraio 2007 - ore 19.00
I Circoli: una nuova politica culturale
Sala conferenza G.A.M. di Torino
Corso Galileo Ferraris 30

IL CIRCOLO nasce a Milano nel 1999 per iniziativa di Marcello Dell’Utri.

E’ un’associazione culturale al di fuori e al di sopra delle divisioni classiche dei partiti, ma non apolitica, in quanto vuole contribuire a costruire l’anima culturale del centro-destra stimolando il dibattito e la riflessione dei cittadini sulle principali tematiche di interesse nazionale attraverso
l’organizzazione di incontri, dibattiti, convegni, corsi di formazione, seminari e ogni altra manifestazione atta allo scopo.


Nel 2002 nasce IL CIRCOLO giovani.

Oggi le sedi in tutta Italia sono oltre 1500.

Nel gennaio 2007 inizia il processo di affiliazione all’Associazione Nazionale Circolo delle Libertà, seguito da Michela Vittoria Brambilla.

In questa occasione è' nato il Circolo Giovani dell'Università di Torino!!
Il Presidente è TheJustChoice.blogspot.com!
auguri e complimenti per l'iniziativa!!!

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Giangiacomo

Riflessioni dell'On. Bondi sulle nuove Brigate Rosse

Intervento On. Sandro Bondi
Camera dei Deputati
14 febbraio 2007

La dettagliata relazione del ministro Amato ha confermato che le nostre forze dell'ordine, carabinieri e polizia, e i nostri servizi segreti, a cominciare dal Sisde, sono in grado di garantire la sicurezza dello Stato e dei cittadini da una minaccia eversiva che, a trent'anni dalla stagione delle P-38, resta purtroppo concreta e attuale, come se il tempo non fosse passato. Agli apparati dello Stato che vigilano sulla nostra vita democratica, e ai quali non abbiamo mai fatto mancare il nostro leale sostegno, va dunque il ringraziamento forte e convinto di Forza Italia e del suo gruppo parlamentare. Ma la domanda che dobbiamo subito porci, cari colleghi, è se - a fronte dello strenuo impegno delle forze dell'ordine - la politica ha fatto interamente la sua parte nel recidere ogni legame con i gruppi eversivi e nel togliere ogni spazio di sopravvivenza a chi propugna ancora la rivoluzione armata in nome del marxismo-leninismo. Io sono convinto che dal Parlamento della Repubblica, oggi, debba uscire una risposta forte, chiara e unitaria da parte di tutte le forze democratiche al rinascente terrorismo rosso, ma davanti a un pericolo eversivo che si ripresenta con una impressionante carica di pericolosità, ritengo che non sia utile rifugiarsi nelle solite - scontate - invocazioni all'unità, perché l'unità non è un valore se non è fondata sulla verità. E la verità che si è affermata in questi anni sento il dovere di dirlo, non per aprire una sterile polemica, ma per scongiurare che si ripetano gli atteggiamenti ambigui e le rischiose contiguità che hanno caratterizzato l'atteggiamento di una parte della sinistra nei confronti dei reduci degli anni di piombo, anche nei confronti di coloro che non hanno mai rinnegato la loro appartenenza alle formazioni terroristiche. Sembra quasi che si sia voluto calare un velo di oblio sulle responsabilità di tanti uomini e donne che avevano scelto di dedicare la propria vita all'idea e alla pratica dell'insurrezione rivoluzionaria e alla lotta armata per il comunismo. Si è voluto dare per morto il mostro brigatista mentre questo dimostrava, con gli omicidi di due servitori dello Stato, i giuslavoristi D'Antona e Biagi, di essere ancora perfettamente vivo, se non vitale come trent'anni fa. E si è fatto, purtroppo, di più e di peggio, dando l'impressione di tenere in considerazione più i responsabili degli anni di piombo che la memoria e la concreta solidarietà ai familiari delle loro vittime. E' uscito un libro, recentemente, che raccoglie le testimonianze di padri, madri, mogli e figli degli uomini morti sotto il fuoco br, un libro che la invito a leggere, signor ministro, perché contiene storie di umiliazioni gratuite e di disinteresse da parte dello Stato verso persone che hanno pagato con la distruzione della loro famiglia il conto di una stagione di follia ideologica e sanguinaria. Questa gente chiede ancora giustizia e attende un segnale da parte dello Stato e della politica. Ci vuole un soprassalto di responsabilità per ristabilire la verità sul passato e per costruire un futuro in cui non occorra più spargere il sangue per difendere la democrazia. E un primo segnale forte potrebbe arrivare proprio da lei, ministro Amato: sfratti subito dal suo ufficio al ministero dell'Interno l'ex brigatista Roberto Del Bello, segretario particolare del suo sottosegretario, Francesco Bonato, di Rifondazione Comunista. E' intollerabile che un ex terrorista, condannato a quattro anni con sentenza passata in giudicato, abbia un ufficio e una scrivania al Viminale, laddove si muovono le fila delle più delicate inchieste sull'eversione. MA VI RENDETE CONTO DELL'ENORMITA' E DEL SIGNIFICATO MORALE DI QUESTA VICENDA?
Debbo anche ricordare, solo per fare un altro triste esempio, che a Giovanni Senzani, ideologo delle Br negli anni '80, che mai si è pentito, è stato commissionato in Toscana un progetto pubblico di "cultura della legalità".
La sinistra, dunque, ha il dovere di aprire una seria riflessione sul fatto che a trent'anni dal '77, l'anno più tragico della stagione del terrore, nel nostro Paese c'è ancora chi è pronto a uccidere in nome del comunismo. C'è ancora troppa ambigua tolleranza nei confronti di centri sociali che rischiano di trasformarsi in santuari eversivi, e troppi cattivi maestri si sentono autorizzati e incoraggiati a salire ancora in cattedra, in politica e perfino nelle istituzioni.
Dalla relazione del ministro dell'Interno emerge poi un'altra terribile verità, e cioè che il nucleo brigatista smantellato mentre era in procinto di agire, è composto da vecchi arnesi dell'eversione (che hanno trovato a Parigi un comodo rifugio per preparare una nuova stagione di sangue), e da nuove leve del terrorismo, giovani nati negli anni '80 che erano pronti a compiere il tragico salto dal movimentismo alla lotta armata.
C'è un filo rosso dell'eversione, dunque, che non è mai stato reciso.
E deve far riflettere che quasi la metà degli arrestati appartenessero alla Cgil. Questo dimostra che l'eversione ha ancora radici perfino nel sindacato, che pure negli anni '70 seppe diventare un baluardo della legalità democratica, e che è giunto il momento di alzare definitivamente una diga a sinistra, isolando tutte quelle zone grigie in cui l'estremismo politico rischia di degenerare in terrorismo.Devo rilevare con amarezza, purtroppo, che una parte della sinistra radicale sembra più preoccupata dalla buona riuscita della manifestazione antiamericana di Vicenza che dal riapparire della minaccia terroristica. Non ha, evidentemente, insegnato nulla che uno dei brigatisti arrestati si era già distinto, in prima fila, nella protesta anti-Tav in Val di Susa. La sinistra estrema parla ancora il linguaggio della lotta totale a vari livelli con una intensità per cui la violazione della legge e della vita possono diventare l'atto più coerente e definitivo. Soltanto in Italia, tra tutti i Paesi che lo hanno conosciuto, il terrorismo rosso è ancora attuale, ha ucciso e minaccia di uccidere. Quando affermiamo che vi è ancora in Italia una matrice rivoluzionaria che fa del nostro Paese una eccezione in Europa, non cadiamo in un eccesso di anticomunismo, ma descriviamo semplicemente la realtà. Vi è una cultura in Italia che mantiene la tensione eversiva con parole eversive e che ha creato negli avversari politici la figura del nemico da abbattere. Purtroppo attorno alle parole spesso nascono i fatti: e la violenza verbale in Italia aiuta a produrre la volontà e l'atto della violenza reale. Per questo non ci meravigliamo che le Brigate Rosse considerino gli avversari politici e gli studiosi riformisti l'obiettivo da abbattere. Le condanne rituali, dunque, non bastano più, bisogna dare segnali concreti alle nuove generazioni, segnali che educhino alla legalità e alla difesa dell'ordine e della democrazia.
E concludo con un'altra nota sconfortante: in queste ore, da parte di qualcuno, si è ancora una volta cercato di imputare al leader dell'opposizione democratica, il presidente Berlusconi, primo obiettivo del nuovo terrorismo, un linguaggio che avrebbe incitato all'odio.
Questo ribaltamento della verità rientra perfettamente nella vostra tradizione e nella vecchia lezione leninista che vi porta continuamente a mistificare la realtà.
Che cosa è se non questa mentalità che vi autorizza ad attaccare il leader dell'opposizione, nel giorno stesso in cui si scopre che è il primo bersaglio del terrorismo, senza che nessuno di voi abbia sentito il dovere di esprimergli (tranne Mastella e Rutelli) la propria solidarietà, a Berlusconi e al suo partito, come noi avremmo fatto!
Ancora una volta, e in un momento che più di sempre richiederebbe spirito unitario e senso di responsabilità, si è cercato di ribaltare la verità. Quella verità storica e politica, cari colleghi della sinistra, senza la quale non sarà mai possibile far diventare l'Italia un Paese normale.

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Giangiacomo

Quale LAICITA' per il XXI secolo?

volentieri invito ad un'interessante incontro presso l'Università degli Studi di Torino

QUALE LAICITA' PER IL XXI SECOLO?

"Fra i numerosi equivoci che inquinano la discussione sulla scuola pubblica e privata c'è anche il frequente uso improprio del termine «laico», parola così ricca di significato e valore. Laico non significa affatto, come spesso ignorantemente si presuppone, l'opposto di «cattolico» e non indica, di per sé, né un credente né un agnostico o un ateo. Laicità non è un contenuto filosofico, bensì un abito mentale, la capacità di distinguere ciò che è dimostrabile razionalmente da ciò che invece è oggetto di fede e di distinguere le sfere di ambiti delle diverse competenze, ad esempio quelle della Chiesa e quelle dello Stato, ciò che - secondo il detto evangelico - bisogna dare a Dio e ciò che bisogna dare a Cesare". Claudio Magris

"Laico è colui che non deriva la giustificazione dei suoi valori da alcuna rivelazione o teologia, cioè uno che considera i valori come imperativi morali, ma non come comandamenti divini. Se il laico viene contrapposto al credente è solo per questo: per la genealogia dei valori, non per il loro contenuto. I contenuti, spesso, sono gli stessi". Marcello Pera

12 Marzo 2007 - ore 18
Aula 3, Palazzo Nuovo, Università degli Studi di Torino, Via Sant'Ottavio 20

Ne discutono:
- On. Daniele Capezzone, deputato della Rosa nel Pugno e Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati

- Prof. Salvatore Vitiello, docente di Teologia all'Università Cattolica del "Sacro Cuore" di Roma e presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino

Modera
Mario Adinolfi, blogger e giornalista di " Europa", quotidiano de "La Margherita"

Introduzione: Prof.ssa Annamaria Poggi, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione e docente di Diritto Costituzionale presso l'Università di Torino

Presentazione: Giovanni Boggero, studente alla Facoltà di Giurisprudenza di Torino

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Giangiacomo

Putiferio su DICO, varie

Ciao a tutti,
gran putiferio sui DICO, questa settimana.

Riassumendo: all'inizio della scorsa settimana il Card. Ruini ha annunciato "una parola meditata, una parola ufficiale, che sia impegnativa per coloro che accolgono il magistero della Chiesa e che possa essere chiarificatrice per tutti".

I vescovi cioè vogliono rilasciare una dichiarazione ufficiale sull'argomento famiglia, in modo tale che si possa dire solo "si" o "no", senza contorcersi con "ni" e "bo". Un'iniziativa del genere mette chiaramente in difficoltà i cattolici adulti, quelli stantii, quelli catto-comu-demo-progressisti, quelli che si DICOno cattolici ogni tre per due salvo poi fare solo quanto serve per tenere in piedi la coalizione di governo.

I catto-comu-demo-progressisti sono insorti, con dichiarazioni e interviste, fra le quali spicca quella di Oscar Luigi Scalfaro - il peggior presidente della repubblica italiana, come dice Antonio Socci - rilasciata a Repubblica il 15 febbraio scorso, pomposamente titolata "L'altolà di Scalfaro a Ruini "Sulla legge nessuna imposizione"", nella quale Scalfaro evocava a sua difesa, e malamente, pure Papa Giovanni XXIII. Antonio Socci l'ha sistemato come si meritava:
www.antoniosocci.it/Socci/index.cfm?circuit=Main&name=CaricaOggetto&modalita=view&rnd=0.974878474121&id=447

C'è stata poi la guerra degli appelli: il primo promosso da intellettuali catto-comu-demo-progressisti che chiedono alla Conferenza Episcopale di non pronunciarsi, ed il secondo da intellettuali laici e cattolici che chiedono ai vescovi di fare il loro mestiere, cioè dire la loro.
Qua i due testi: www.stranau.it/news/news_0702/appelli.htm

I "grandi giornali" hanno iniziato le "grandi interviste" ai vescovi dissenzienti, per dimostrare quanto la Chiesa sia divisa. Gli sta andando male, però, come ai tempi della legge 40: a dissentire sono solo in pochi, vecchie conoscenze come il vescovo di Pisa e quello di Ivrea, e ci dispiace tanto per gli amici di Pisa ed Ivrea, che in questa valle di lacrime devono pure sorbirsi quei due.

La nota dei vescovi italiani sembra già pronta: quando sarà resa pubblica sarà inevitabile schierarsi, e vedremo chi sta con chi. Girano anche voci di una presunta manifestazione di piazza, e confessiamo che la cosa non ci dispiacerebbe neanche un po':
www.stranau.it/news/news_0702/bozza_pronta.pdf

Che i vescovi facciano i pastori, e non si occupino di politica: questo il succo del messaggio che viene da sinistra. E sul Foglio oggi Camillo Langone si diceva assolutamente d'accordo, perchè i pastori veri, quando vedono i lupi, sparano. E poi li scuoiano. E poi se ne parla. Non perdetevi questo pezzo, eccolo qua:
www.stranau.it/news/news_0702/langone_lupi.htm

E che grande soddisfazione leggere oggi, su Avvenire, l'intervista a Annamaria Bernardini De Pace, che per spiegare la stupidità dei DICO ha fatto l'esempio della raccomandata proprio così come l'abbiamo fatta noi nella scorsa news:
www.stranau.it/news/news_0702/dico_inutili.htm

Gli avvocati sono in festa. In diversi mi hanno scritto, felici di vedersi pieni di lavoro per i prossimi quarant'anni almeno, ancora increduli per la grande fortuna che gli è piovuta addosso: una legge piena di trappoloni che si possono risolvere solamente in tribunale....quando si dice la lotta alla disoccupazione....questo il vero scopo della legge! Aumentare l'occupazione nel settore postale - servizio raccomandate - e per avvocati, giudici di pace, personale dei tribunali in genere...fantastico, no?Come finisce questa storia noi lo stiamo vedendo: il boom dei bimbi con due mamme, titolava oggi LA Stampa:
www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200702articoli/18149girata.asp

Ma che meraviglia. Un caso Welby alla rovescia: una donna per sfuggire all'eutanasia è scappata in aereo dal Canada. E' morta tre giorni dopo il suo arrivo in Italia:
http://gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Main&Codice=3264272&Data=2007-02-15&Pagina=15&Hilights=vancouver

In Italia invece spunta un nuovo "caso Welby": il sig. Nuvoli, a letto da sei anni per sclerosi laterale amiotrofica, chiede di morire. E i radicali pare abbiano già trovato il medico che lo accontenterebbe. Efficienti, come sempre. Guai a sentirsi male in presenza dei radicali, pericoloso pronunciare certe frasi, tipo "non ne posso più", anche per un raffreddore pesante, una cefalea, una gastrite....attenzione a chi vi sta intorno! Potreste sempre trovare qualcuno che vi prende sul serio.

see u,
Giangiacomo

lunedì 12 febbraio 2007

Ci salveranno le poste

Ciao a tutti,
dalla proposta di legge riDICOla sulle coppie di fatto - quella che il GR1 venerdì presentava con "i PACS in Italia si chiamano DICO", tanto per chiarire di che si stava parlando - ci salveranno le poste italiane.
Il comma 3 dell'art. 1 della suddetta legge, infatti, dice che, se i conviventi non si recano insieme all'anagrafe per registrarsi, può andare anche solo uno dei due, che deve poi comunicare all'altro la registrazione avvenuta, mandandogli una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Già l'idea di affidare l'ambaradam sulle coppie di fatto ad una raccomandata è cosa da brivido, da thriller, da appassionati di sport estremi, insomma. Nel migliore dei casi, va per le lunghe. Già si pensava ai nuovi regali per San Valentino: non più bigliettini con le frasi dei baci perugina, ma fantastici prestampati di moduli per raccomandate, e magari le poste, romantiche, predisporranno ricevute di ritorno azzurre, rosa o arcobaleno, a seconda del tipo di coppie.
Ma se ho capito bene quel comma - e chiedo aiuto ad avvocati ed esperti on line - e se la legge venisse approvata così com'è, ne verrebbe fuori un pasticcio esilarante.
Visto che all'anagrafe ci può andare anche un solo convivente, che poi "ha l'onere di darne comunicazione mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'altro convivente; la mancata comunicazione preclude la possibilità di utilizzare le risultanze anagrafiche a fini probatori ai sensi della presente legge", e visto che la ricevuta di ritorno, se convivono, la manda al suo stesso indirizzo, e visto che la ricevuta di ritorno la può firmare chiunque, anche la donna delle pulizie, può benissimo succedere che uno dei due conviventi dichiari la convivenza senza che l'altro lo sappia.
Cioè Tizio e Caia vivono insieme. Caia va all'anagrafe, manda a Tizio la raccomandata, che arriva quando Tizio è al lavoro, a casa c'è lei - perchè convive - e firma la ricevuta, oppure a casa c'è la donna delle pulizie, che dà la raccomandata a lei, e Tizio non sa che ha fatto un DICO.
Qualcuno mi spieghi se ho capito male.Perchè se ho capito bene, potete immaginare da soli cosa significa tutto questo.Insomma: se i due non vanno a registrarsi all'anagrafe, insieme o separatamente, come fanno all'anagrafe ad essere sicuri che quei due vogliono dichiararsi come coppia di fatto?
La cosa è ancora più riDICOla se si legge l'art. 6"1. Il cittadino straniero extracomunitario o apolide, convivente con un cittadino italiano e comunitario, che non ha un autonomo diritto di soggiorno, può chiedere il rilascio di un permesso di soggiorno per convivenza".
In pratica, Tizio fa venire Caia come badante, dal Kazakistan. Tizio non la mette in regola, ma fa un DICO: va all'anagrafe, le manda una raccomandata - rigorosamente in italiano - con ricevuta di ritorno, e il gioco è fatto. Non le pagherà mai i contributi, ma lei è regolare.Oppure Tizio, dallo Yemen, viene in Italia a lavorare, e fa venire Caia, dal Pakistan, e fa un DICO. Dopo due anni la manda via, e fa venire Sempronia, e fa un altro DICO. E così via. Tizio deve solo mandare raccomandate - rigorosamente in italiano, a casa sua, a donne pakistane, magari pure analfabete : siamo certi di non coprire una situazione di sfruttamento? siamo certi che la nostra anagrafe potrà controllare che Tizio, Caia, Sempronia, non siano sposati nei loro paesi?
E poi c'è un problema: la legge non spiega come si chiudono, i DICO. Non c'è scritto. Non lo DICOno.
Ma come, tutta questa canea, e poi neanche si possono lasciare? Coppie di fatto indissolubili? Ma gliel'hanno detto al Vaticano?Probabilmente si deve dedurre che i due si separano così come si sono messi insieme. Di nuovo con una raccomandata? Ancora con ricevuta di ritorno? Quella che può mandare solo uno dei due, quella che la ricevuta la firma la donna delle pulizie e l'altro non lo sa che si sono lasciati? Come all'inizio, insomma? E se basta solo uno dei due, per lasciarsi, che si fa, il ripudio? Per lettera? E come saranno, i moduli delle ricevute di ritorno, listati a lutto?
Ci sarebbero tanti altri spunti interessanti - per avere gli alimenti dopo la rottura della convivenza devono passare tre anni, per decidere sulla donazione degli organi no, oppure, due persone che per motivi di lavoro vivono in due città diverse - Braunschweig e Assisi, per esempio - e si incontrano due volte al mese, possono considerarsi conviventi stabili - ?
Il testo di legge sta qua: http://www.dsonline.it/stampa/documenti/dettaglio.asp?id_doc=38997I
lluminatemi. Spiegatemi, potrei facilmente aver capito male. Ma se ho capito bene, c'è veramente da ridere.....
Intanto leggiamo il ddl di Cossiga. Ha quattro articoli:
"1) Il delitto di bigamia e' soppresso. 2) Il matrimonio puo' essere contratto tra un uomo e una o non piu' di tre donne. 3) E' ammesso il matrimonio tra fratello e sorella, ma solo nella forma monogamica. 4) E' abrogato l'articolo 564, che configura l'incesto come reato": http://www.stranau.it/news/news_0702/cossiga_caustico.htm
Se avessi comunque capito male tutto, se qualche comma risolvesse i problemi della raccomandata e della ricevuta di ritorno, resta il fatto che questa è una legge che introduce per le convivenze elementi tipici del matrimonio - successione ed alimenti, per esempio - , che riconosce la legittimità delle coppie omosessuali e ne apre la strada al matrimonio.Speriamo in Mastella - e ho detto tutto.

Buona giornata
Assuntina Morresi

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Giangiacomo

sabato 10 febbraio 2007

DICO? No Prodi, stai zitto!

DICO?
PACS?

No grazie!!
Non distruggiamo la famiglia!

cerchiamo il compromesso, ma non scegliamo la soluzione obbligata e indicata dalla sinistra radicale e dai cattocomunisti

see u,
Giangiacomo

I giovani in Italia - alcuni dati...

Quanti sono
Il numero di residenti in Italia ha raggiunto al 1° gennaio 2006 quasi i 59 milioni anche grazie all’immigrazione che ha registrato un aumento rispetto all’anno precedente di 302.618 unità.

Sempre a questa data i giovani fra i 15 e i 34 anni sono 14.483.654 così suddivisi:
fra i 15 e i 19 anni 2.897.878
fra i 20 e i 24 anni 3.171.630
fra i 25 e i 29 anni 3.798.714
fra i 30 e i 34 anni 4.615.432
Il nostro Paese è però il più “vecchio” d’Europa: cioè quello con il più alto rapporto tra gli abitanti con più di 65 anni e quelli sotto i 15 anni. Quasi un italiano su cinque raggiunge i 65 anni e gli ultraottantenni arrivano ormai al 5%. Di contro la percentuale di popolazione con meno di 15 anni, pari al 14,1 % è in costante, ma contenuto declino. (Fonte: Istat 2006)

Formazione
È in continuo aumento il tasso di scolarità relativo alla scuola secondaria di secondo grado, passato dall’ 87,6% del 2000/2001 al 92,2% del 2004/2005. (Fonte: Istat 2006)
Dal 1995 al 2004 gli studenti universitari sono più che raddoppiati in Grecia, Ungheria, Islanda e Polonia.In Italia l’aumento è stato del 16 % a seguito dell’introduzione della laurea triennale. Oggi si iscrive all’università o a corsi equivalenti, il 55 per cento dei diciannove/ventenni: poco più della media Ocse che è del 53 %. Australia, Finlandia, Polonia e Svezia superano il 70 % di iscritti allUniversità. (Fonte: rapporto annuale Ocse sull’Istruzione 2006)
Il valore del titolo di studio in Italia sta diminuendo: In Italia il tasso di disoccupazione dei giovani tra 20 e 29 anni è pari al 24% tra i laureati, 13% tra chi ha un titolo di studio medio e 10% tra chi ha un titolo di studio basso. Situazione che è completamente diversa in Europa con il 9,3% di disoccupati tra i laureati, 14% tra chi ha un titolo medio e 20% tra chi ha un titolo basso. (Fonte: Eurostat)
Le donne studiano di più: tra 20-24enni la quota di diplomati di scuola secondaria superiore è infatti pari al 58,5 % per gli uomini e al 67,3 % per le donne; i 25-29enni con titolo accademico sono l’11,9 % tra gli uomini e il 18,3 % tra le donne.


Lavoro
…ma lavorano di meno: a pari titolo di studio le donne registrano tassi di disoccupazione più alta rispetto agli uomini. (Fonte: Istat 2006)
Tra il 2003 e il 2005 la quota dei contratti a termine dei giovani che si è trasformata in contratti a tempo indeterminato è fortemente diminuita. Due anni fa era il 40 %. Secondo gli ultimi dati disponibili viene stabilizzato il lavoro solo del 25 % dei giovani. Nel mezzogiorno la situazione è ancora più grave (il 19 %) mentre al Nord ovest la percentuale di conversione è del 33,2 %. (Fonte: Indagine Isfol 2006 per l’analisi e la valutazione delle politiche per l’occupazione)
Cresce il numero dei giovani inattivi al Sud: il 20 % dei giovani meridionali non studia e non cerca lavoro. Fra questi, due su tre sono donne. (Fonte: Indagine SVIMEZ 2006- AGI)


Casa
I giovani fra i 25 e 34 anni, celibi e nubili, che vivono con almeno un genitore sono 3.852.442 (il 60% circa dei quali maschi). Fra questi avrebbero “probabilmente” o “certamente” intenzione di lasciare la casa di origine entro i prossimi tre anni, rispettivamente, 1.905.374 e 555.969 giovani. Dalla stima sono escluse le giovani coppie sposate che vivono in casa di una delle due famiglie di provenienza quindi si tratta di una stima per difetto. (Fonte: Istat, dati 2003)
In Italia gli studenti fuori sede sono 400.000. (Stima Anci 2004)
Una recente inchiesta condotta su un campione di 2.000 ragazzi ha calcolato che in media la spesa per l’affitto della stanza si aggira sui 360 euro per studente al mese.L’indagine rivela inoltre che:
41 % sono gli studenti con affitto in nero
28 % utilizza il canone concordato previsto dalla legge 431 del 1998
20 % utilizza un vecchio contratto 4+4
11 % ha un contratto uso foresteria

Internet e nuove tecnologie
Esistono Paesi come l’Islanda o la Svezia in cui il 98% degli studenti usa la Rete almeno una volta la settimana. Invece solo due terzi degli studenti italiani usa abitualmente la Rete ed il 19% di loro non l’ha mai usata.
Attività sportiva
Lo sport è un’attività del tempo libero tipicamente giovanile: su circa 12 milioni di italiani (il 20% della popolazione) che fanno sport in maniera continuativa, 3 milioni sono tra i 6 e i 18 anni. Due terzi dei giovani tra gli 11 ed i 14 anni pratica sport una o più volte a settimana.


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E' uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo...

Da "Il Giornale", un articolo di Stefano Filippi

"La sinistra contesta la base Usa, le Coop (rosse) già in coda per l'appalto"

Gente previdente, gli americani. L'accordo con il governo italiano per ampliare la base militare di Vicenza non è ancora perfezionato, ma la Marina militare Usa non perde tempo e ha già avviato la procedura che porterà ad assegnare i lavori.
Il 17 novembre ha pubblicato sul web una cosiddetta «presolicitation notice», cioè l'avviso di un prossimo bando per assegnare le opere. Le imprese interessate hanno tempo fino al 6 marzo per segnalarsi e chiedere informazioni. La torta da spartire è allettante, il bugdet riportato dal capitolato è pari a 310.150.000 euro.Fra le prime a registrarsi nel sito di «e-solicitation» (cioè «invito elettronico») del Naval Facilities Engeneering Command della Us Navy ci sono tre coop, i colossi dell'edilizia rossa:
la "Cmc (Cooperativa muratori cementisti) di Ravenna", la "Cmr (Cooperativa muratori riuniti) di Ferrara" e la "Ccc (Consorzio cooperative costruzioni) di Bologna".

Le coop sono dunque pronte a mettersi al soldo del governo di George Bush per costruire la caserma all'aeroporto Dal Molin contro la quale si scaglia la sinistra radicale. Non è una novità: la Cmr da anni lavora per l'Aviazione americana nelle basi aeree diAviano (Pordenone), Camp Darby (Livorno) e nella stessa Vicenza. In Toscana ha un contratto per la manutenzione completa della base, stesso incarico per il «Villaggio della pace» di Vicenza (dove vivono le famiglie dei soldati), invece in Friuli la Cmr ha recentemente costruito un giardino d'infanzia, il centro benessere, la Clubhouse del campo di golf, la centrale di comunicazione (l'intervento edile più importante) e ne ha ristrutturato l'ingresso principale. Dal fitness al golf al kinderheim, le truppe a stelle e strisce di Aviano si rilassano grazie ai muratori delle coop.
«Money is money», si dice. Mentre i pacifisti occupano stazioni e lanciano pomodori, mentre nei partiti della sinistra fioccano le prese di distanza (proprio l'altra sera sono giunte 84 autosospensioni dalla Quercia di Vicenza dopo l'analoga decisione del direttivo provinciale della Margherita) e il governo è scosso da critiche e polemiche da ogni parte, i giganti dell'edilizia cooperativa tifano perché l'affare vada in porto. E si preparano a partecipare alla gara d'appalto per il raddoppio delle strutture che consentiranno l'unificazione della 173ª brigata aviotrasportata alla periferia di Vicenza.
Sono 76 (fino a ieri) le imprese che si sono registrate al capitolato numero N33191-06-R-3229 per avere informazioni. C'è ditutto, dalle ditte di serramenti (Schuco) a quelle di antifurti, dagli studi di progettazione ai numeri uno delle telecomunicazioni (Fastweb, Telecom Italia, Siemens), dalle ditte vicentine e trevigiane a imprese straniere (francesi, svizzere, tedesche, ceche, americane), finoai grandi «general contractor» come Rizzani de Eccher, Bonatti, Pizzarotti, Protecno. Eanche Ccc, Cmr e Cmc, tra le prime a iscriversi sul registro elettronico del Navfac: l'hanno fatto nei primi tre giorni successivi alla pubblicazione della «presolicitation notice».
Il capitolato del Comando per le opere ingegneristiche della Marina statunitense dal titolo «Multiple Facilties Complex, Vicenza, Italy» è tutto alla luce del sole, consultabile alsitowww.esol.navfac.navy.mil, come pure l'elenco delle società interessate ailavori. Esso riporta i requisiti richiesti alle imprese per la partecipazione, i criteri di selezione e la lista di ciò che dev'essere costruito, anche se mancano i dettagli: case, magazzini, supermercati, strade, mense, impianti sportivi, negozi, un ufficio postale, un hotel, parcheggi, lavanderie, passaggi pedonali e aree verdi, recinzioni e controlli agli ingressi. «Il Comando del Navfac ha in programma dipubblicare una gara per la selezione di offerte al massimo ribasso - si legge -. La data prevista è gennaio 2007 previa approvazione delle autorità italiane competenti». Alla scadenza del preavviso di bando, cioè le 14 del prossimo 6 marzo, la Us Navy faràscattare un periodo previsto di circa 100 giorni al termine del quale assegnerà i lavori.
Le proteste e i cortei non disturbano dunque i «business plan» delle coop rosse e non fermano le autorità americane. L'altro giorno il console statunitense a Milano, Deborah Graze, è stato a Vicenza per colloqui con il sindaco, il presidente della Provincia e il prefetto. Gli americani non vogliono perdere altro tempo e sono pronti soddisfare le richieste aggiuntive italiane, dalla nuova viabilità all'impatto ambientale al rilancio dello scalo civile. Il console Graze ha ripetuto che quanto prima sarà lanciato il bando di gara, gli appalti saranno assegnati in estate e i cantieri saranno avviati entro la fine dell'anno.

"Felice è il Paese che non ha bisogno di eroi" B. Brecht

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Giangiacomo

Contraddizioni interne: la politica del permissisimo e gli stadi chiusi

Torino, San Salvario.
Questa notte, 10 Febbraio 2007, ore 2 a.m., davanti alla chiesa dei S.S. Pietro e Paolo, cassonetti e due auto date alle fiamme.
il perchè?
rispondo gli ultras: o ci fate entrare allo stadio o distruggiamo e terrorizziamo le città!

un ricatto palese in uno Stato più vicino ai disobbedienti e anarchici (si veda l'On. Caruso tra i banchi del Parlamento italiano) che alla sicurezza dei cittadini ("un problema come tanti", "non così grave", "interpretato da politici di destra estremista" - risposte di chi non si vuole porre il problema!).
una città, uno Stato che non è più attento agli interessi legittimi del singolo e, spinto dalla battuta di qualche rappresentante di Rifondazione Comunista che vuole eliminare il diritto di proprietà, non è attento al diritto alla vita dei propri cittadini.

e lo Stato? la politica di permissismo dei politici comunisti al potere è rappresentativa: si sveglia solo dopo l'omicidio di un ispettore di polizia e ora, davanti a ricatti così pesanti, aprirà gli stadi, ancora inadatti e senza le dovute regole, per evitare altri disagi ma rischiando altri reati maggiori da debellare.

nessuno inoltre si è reso conto che il decreto ministeriale in materia che ha irrigidito la disciplina vigente si chiami con il nome di un politico di Forza Italia e della scorsa legislatura? nessuno che si complimenta con l'ideatore e il passato Governo in questo caso?

i soliti falsi e ipocriti...

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Giangiacomo

Uomini in azione o cittadini?

L’educazione alla cittadinanza democratica sembra essere il nuovo orizzonte culturale entro il quale dovrebbe essere collocata la scuola, in un mondo che globalizzandosi ha mescolato le identità rendendo più complessi e meno percepibili nelle persone le forme di appartenenza alla propria comunità e alla propria nazione. La progettazione di competenze chiave di cittadinanza (key competencies) sta in capo ad ogni più recente tentativo di riformulazione dei sistemi scolastici nazionali europei, compreso il nostro. Non è un caso che le Indicazioni Nazionali allegate al D.L. 19 febbraio 2004, n.59, che ha ristrutturato il primo ciclo di istruzione, abbiano introdotto nuovi obiettivi specifici di apprendimento per l’educazione alla convivenza civile (di cui è parte fondamentale anche l’educazione alla cittadinanza), assumendo nel contempo il nuovo termine, utilizzato per la prima volta nella Legge delega 53/2003. L’educazione alla convivenza civile si presenta qui come punto di arrivo della conoscenza disciplinare e nello stesso tempo come sintesi delle “educazioni” alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare e all’affettività. Nella Proposta di raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 10 Novembre 2005 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente, la Commissione europea ha definito “competenze chiave” quelle che contribuiscono alla realizzazione personale, all’inclusione sociale, alla cittadinanza attiva e all’occupazione. Esistono ad ogni modo tra i vari documenti differenze semantiche e culturali di non poco conto di cui è bene prendere atto. Se la cittadinanza attiva è tipica della persona consapevole di sé e delle proprie possibilità che è capace di inserirsi attivamente nella realtà del suo tempo che ben conosce e di cui è partecipe, l’educazione alla cittadinanza fa parte, ci sembra, di un altro ambito di significati: quello in cui sulla persona, che di per sé è già fonte di diritto, ha preso il sopravvento l’individuo, la cui fonte di legittimazione è ad esso esterna, risiedendo nella società o nello Stato che in qualche maniera pretende di essere educatore. Insomma attraverso l’educazione alla cittadinanza rientra dalla finestra la tentazione autoritaria di cui è pervaso il concetto hegeliano-marxista di Stato che dopo i disastri novecenteschi e il crollo dei regimi comunisti sembrava essere stato esorcizzato. Nella misura in cui le società europee hanno rinunciato ufficialmente a riconoscere la cultura ebraico-cristiana (e quindi tutto il filone personalistico) come matrice della convivenza civile e della identità degli uomini e delle donne che vivono, lavorano e sperano nello spazio che va dall’Atlantico agli Urali, e semmai da questa partire per dialogare con il mondo islamico, l’educazione alla cittadinanza diviene lo spunto per una operazione di ingegneria genetica culturale, consistente nella fabbricazione dell’uomo nuovo europeo: pragmatico, privo di storia e di radici, tollerante, senza certezze tranne che nella propria capacità di volere tutto e subito, eticamente corretto (un pensierino a Dio ogni tanto), ma incapace di rapporti stabili. Nella misura in cui una tale concezione passasse nel campo scolastico (e sta passando anche surrettiziamente, con lettere, circolari e progetti) o come disciplina e come sintesi di varie discipline, l’effetto devastante sarebbe assicurato. Ecco perché è molto importante distinguere nell’attuale panorama di assestamento della scuola italiana che cosa attiene alla “cittadinanza attiva” (dunque di quali competenze fondamentali dovrà avvalersi il giovane che intenda introdursi creativamente nel mondo adulto) e che cosa alla “educazione alla cittadinanza”, che pretende di entrare in a quello spazio interpersonale riservato ad una proposta di senso per l’esistenza totale (l'educazione) nel quale lo Stato non deve ingerirsi, neppure mascherato delle migliori intenzioni.

L'"io" si vede in azione (Don. L. Giussani)

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Giangiacomo

venerdì 9 febbraio 2007

Offerta di lavoro: cercasi disperatamente programmatori "wb.net" e "c #"

Offerta di lavoro: richiesta profili di programmatori "wb.net" e "c #"

per inserimento in importante società a livello nazionale di ICT, si ricercano disperatamente programmatori "wb.net" e "c #" di qualsiasi età ed esperienza

CCNL metalmeccanico industria

sede di lavoro: Torino

contattatemi (si legga disclaimer a fondo pagina)!

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Giangiacomo

mercoledì 7 febbraio 2007

Universiadi Torino 2007: pessima imitazione

Si sono appena concluse le Universiadi invernali, atteso appuntamento sportivo che avrebbe dovuto essere, nelle internzioni di chi l'ha organizzato, una replica delle Olimpiadi dello scorso anno.

Poichè l'evento ha dimensioni decisamente più ridotte, sarebbe stato lecito attendersi che la macchina organizzativa della Città e del mondo sportivo, così incensata l'anno scorso, sapesse gestire al meglio la situazione.
Coun una certa dose di supponenza, gli organizzatori ci hanno detto che la 23esima Universiade sarebbe stata quella meglio gestita, con più atleti, più pubblico, più seguito nei media di ogni altra nel passato.

E in effetti il record di atleti c'è stato, ma il numero delle promesse mantenute si è fermato lì: per aumentare il pubblico, il Comitato organizzatore ha cercato di coinvolgere le scuole, facendo arrivare a Torino anche classi da altre province, a cominciare da Asti, ma poi le ha lasciate fuori dai cancelli per una lunga attesa inutile e stancante.

La macchina dei volontari, così sbandierata dopo le Olimpiadi, si è inceppata ancora prima di cominciare: poche direttive, idee confuse, molti volontari che non sapevano che cosa fare, nè dove o come farlo.

Se qualcuno si lamenterà del risultato di questa Universiade, sarà bene ricordare che non è solo colpa di Giove Pluvio che non mandato la neve!

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Giangiacomo

Ragioni laiche per dire “No Pacs”

di Giacomo Samek Lodovici

in «Il Timone», n. 60 (febbraio 2007), pp. 34-36
www.iltimone.org

Non bisogna essere credenti per rifiutare i Pacs. Basta la ragione. Il riconoscimento pubblico delle unioni di fatto è inutile e dannoso. Specialmente per i bambini. Lo dicono studi specialistici, che non vengono pubblicizzati.

Molti credono che opporsi al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto sia dovuto a motivi legati alla fede cattolica. È un errore. Ci sono ottime ragioni, dettate dal buon senso e dall’esperienza, valide anche per chi non crede, per giudicare negativamente i Pacs. Vediamone alcune.

Un danno enorme per i bambini
Perché lo Stato deve privilegiare il matrimonio rispetto ad altri tipi di unione e di convivenza? Perché deve incentivare le forme di vita che concorrono al bene comune e che tutelano i deboli e gli indifesi. Qui, il bene comune è in primo luogo la procreazione, la cura e l’educazione dei figli, che assicurano la sopravvivenza della società. E la tutela di deboli e indifesi fa pensare innanzitutto ai bambini.
Pochi considerano il vero bene di questi ultimi. È chiaro che il contesto più propizio per la loro nascita, cura ed educazione è una forma di relazione caratterizzata dall’amore, dalla stabilità e dalla coesione. Ma ciò è l’esatto contrario delle convivenze, connotate (con rare eccezioni) da provvisorietà e breve durata, perché i conviventi non si impegnano con alcun vincolo a rimanere insieme. I dati parlano chiaro: gli uomini che convivono sono 4 volte più infedeli dei mariti, e le donne conviventi tradiscono 8 volte di più delle mogli (cfr. Gallagher - Waite, 2000).
Non solo. Un gruppo di ricercatori della Rutgers University (USA) ha dimostrato che su 4 bambini nati da coppie di fatto, 3 soffrono per la rottura dell’unione dei loro genitori prima dei 16 anni di età, e rimangono a vivere con un solo genitore. S. Brown, della Bowling Green State University (Usa), ha documentato che i figli delle coppie di fatto subiscono disordini psicologici (asocialità, depressione, difficoltà di concentrazione) più frequentemente rispetto a quelli degli sposati. In più, il tasso di violenza domestica è molto più alto tra le coppie di fatto che tra quelle coniugate e la depressione è 3 volte maggiore tra i conviventi che tra gli sposati.
Sono dati impressionanti, purtroppo sconosciuti ai più, ma significativi per motivare un giudizio negativo sui Pacs.


I bambini e le coppie gay
Quanto alle coppie omosessuali, è ovvio che esse non possono contribuire mediante la procreazione alla continuazione della società. Si obbietta che potrebbero farlo adottando dei bambini. Ma dare loro bambini in adozione significa, quanto meno, privarli della figura materna/paterna, che non può essere surrogata da chi è uomo/donna.
I dati a nostra disposizione mostrano che i bambini affidati a queste coppie hanno alta probabilità di soffrire di gravi disturbi psicologici, di avere bassa autostima, maggiore propensione alla tossicodipendenza e ad autolesionarsi (cfr. Deevy, 1989, p. 34), per almeno i seguenti 5 motivi.
a) L’assenza della figura materna/paterna. È vero che ci sono casi in cui i bambini trovano le figure di riferimento femminile/maschile fuori dalla coppia genitoriale; ma ciò non si verifica sempre e non intacca l’inaccettabilità della privazione iniziale. Esistono situazioni speciali (per es. in tempo di guerra) in cui alcuni bambini vengono allevati da due donne; ma una situazione eccezionale richiede soluzioni eccezionali che non possono diventare norma, né essere considerate un bene.
b) La brevità dei legami omosessuali, che si infrangono molto più frequentemente di quelli delle coppie coniugate, con o senza figli. Due ricercatori gay non sospettabili di parzialità, D. McWirther e A. Mattison, hanno esaminato 156 coppie omosessuali e ne hanno ricavato risultati scioccanti. Solo 7 di queste avevano avuto una relazione esclusiva, ma nessuna era durata più di 5 anni. Le relazioni omosessuali durano in media un anno e mezzo e i maschi gay hanno mediamente 8 partner in un anno fuori dal rapporto principale (Xiridou, 2003). E un’indagine su 150 uomini omosessuali di età tra i 30 e i 40 anni ha mostrato che già a quell’età il 65% aveva avuto più di 100 (cento) partner sessuali (cfr. Goode - Troiden, 1980). Ci sono rare coppie omosessuali che coabitano per più anni, ma tra loro non c’è quasi mai esclusività nei rapporti.
c) Gli omosessuali hanno alta probabilità di avere salute peggiore e problemi psicologici (cfr. Rothblum, 1990, p. 76; Welch, 2000, pp. 256-263), che si ripercuotono sui bambini. In Olanda, dove il clima culturale è molto tollerante, uno studio su 7.076 soggetti ha mostrato che i disturbi psicologici degli omosessuali sono molto frequenti (cfr. Sandfort, 2001, pp. 85-91). Forse è anche per questo motivo che in quell’ambiente la percentuale di suicidi è superiore alla media e il tasso di violenza è assai alto (Cameron, 1996, pp. 383-404).
d) I bambini che vengono adottati hanno alle spalle già una storia di sofferenze e/o di violenza: così, alla differenza tra i genitori naturali e quelli adottivi «che già di per sé costituisce una difficoltà – si viene ad aggiungere il fatto che la coppia dei secondi non è analoga alla coppia dei primi» (Lacroix, p. 56).
e) Ancora, «è insito nel bambino un bisogno di divisione dei ruoli, di sapere “chi fa che cosa” e “da chi mi posso aspettare questo atteggiamento e da chi mi posso aspettare quell’altro”» (Lobbia - Trasforini, p. 89).
Si sa che anche un matrimonio può naufragare. Però è l’istituto giuridico che dà maggiori garanzie di durata perché, se nel matrimonio la fragilità è una forma di patologia, nelle altre unioni è la norma, visto che esse non si impegnano a restare unite, come dicono i dati sopra riportati. Se dunque il matrimonio è come una casa costruita per abitarci per tutta la vita e che può crollare, gli altri tipi di unione sono come delle case costruite per stare in piedi solo per un certo periodo, dopo il quale crollano quasi sempre.
Quel che è certo è che in generale il matrimonio tra un uomo e una donna è, in forza della sua maggiore stabilità, l’ambito più adatto per l’educazione e la crescita dei bambini e, dunque, chiunque si sposa rappresenta un esempio per le giovani generazioni, perlomeno per la volontà di dare al rapporto una dimensione di durata e stabilità: perciò è giusto che lo Stato incentivi comunque il matrimonio.


I Pacs discriminano
I sostenitori dei Pacs dicono che i conviventi sono discriminati. È falso. La vera discriminazione viene dai Pacs e colpisce i coniugi regolarmente sposati, perché questi si sono formalmente assunti degli obblighi (per es., di coabitazione, di aiuto reciproco, di educare i figli, anche adottati, di contribuire ai bisogni della famiglia, di versare gli alimenti in caso di separazione o divorzio). Riconoscendo le unioni di fatto, lo Stato si assume delle obbligazioni verso i conviventi, mentre questi non ne assumono alcuna, riconosce loro facilitazioni ed incentivi (per es. per comprare la casa, o la pensione di reversibilità, o l’accesso all’edilizia popolare, ecc.) senza esigere in cambio quei doveri che invece esige dai coniugi.
Alcune proposte di legge menzionano dei doveri dei conviventi, ma finché questi non saranno in tutto e per tutto esattamente equivalenti a quelli dei coniugi, non c’è alcun motivo di riconoscere loro i medesimi diritti dei coniugi.
Se i membri di queste forme di convivenza si trovano in stato di necessità si possono attuare, dove non esistano già, politiche di aiuto ai singoli in quanto singoli, ma non alle relazioni, senza equiparare giuridicamente i conviventi ai coniugati e purché tali aiuti restino sempre diversi da quelli concessi ai coniugi.
Inoltre, se lo Stato vorrà dare incentivi alla coppie di fatto, allora dovrà concederli anche ai membri di altre relazioni affettivo-solidaristiche, di aiuto reciproco, come quelle tra amici, tra un anziano e un parente, tra anziani o religiosi che vivono insieme, altrimenti si creerebbe una discriminazione. Perché mai privilegiare i conviventi? Forse perché le loro relazioni hanno alla base un’unione sessuale? Ma, se conta solo questa, allora bisognerebbe incentivare economicamente anche la poligamia e l’incesto.
Davvero, il riconoscimento giuridico dei Pacs susciterebbe molte discriminazioni ingiuste.


E se fanno i furbi?
Come si può controllare se la relazione sessuale dei conviventi è effettiva o dichiarata soltanto per ottenere il godimento dei diritti che deriverebbero dai Pacs? Equiparando giuridicamente il matrimonio e le altre unioni, lo Stato si espone agli abusi e alle truffe di chi vuole avere benefici e diritti senza alcun dovere. È vero, anche chi si sposa può avere questa intenzione, ma i doveri implicati dal matrimonio rendono meno allettanti tali diritti ed incentivi.
Naturalmente, quanto detto fin qui non significa che ai conviventi e agli omosessuali debbano essere negati i diritti fondamentali: essi devono poter usufruire dei diritti di tutti gli altri uomini in quanto singoli, ma non dei diritti che lo Stato riconosce alle coppie sposate per il loro contributo alla continuazione della società.
Del resto, come ha dimostrato la rivista «Sì alla vita» (novembre 2005), i diritti reclamati per i conviventi dai sostenitori dei Pacs sono già garantiti dal diritto privato (cfr. box in questo dossier a p. 39). Questo spiega perché nei comuni italiani dove sono stati istituiti i registri delle unioni di fatto, e nei paesi europei dove già esistono i Pacs, la richiesta di iscriversi è stata davvero irrisoria e interessa pochissimo ai conviventi. Ma, allora, perché presentare i Pacs come un’urgenza improrogabile? In realtà, uno dei veri obiettivi è consentire agli omosessuali di adottare bambini: se i conviventi vengono parificati ai coniugi bisognerà concedere loro, prima o poi, questa possibilità.
Ma si può ipotizzare che un altro obiettivo sia anche svuotare di significato il matrimonio, togliergli ogni attrattiva e farlo scomparire.


Un’ultima ragione
Infine, i Pacs non devono essere istituiti perché sono una forma di approvazione pubblica di comportamenti (come le convivenze more uxorio e l’omosessualità) che non debbono essere proibiti, ma che sono moralmente biasimabili, come si può dimostrare, ancora una volta, laicamente (cfr. il Timone, n. 50, pp. 36-38 e n. 55, p. 32), senza far alcun riferimento alla fede cristiana.


Bibliografia
«Sì alla vita», novembre 2005, Famiglia o famiglie? Dieci tesi su unioni di fatto, Pacs, gay,
www.mpv.org/a_281_IT_12261_1.html.
X. Lacroix, In principio la differenza. Omosessualità, matrimonio, adozione, Vita e Pensiero, 2006.
G. Lobbia - L. Trasforini, Voglio una mamma e un papà. Coppie omosessuali, famiglie atipiche e adozione, Ancora, 2006.
Pontificio Consiglio per la Famiglia, Lexicon. Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni bioetiche, EDB, 2003, pp. 421-430, 455-470, 587-598, 635-640, 835-852.
Idem, Famiglia, matrimonio e “unioni di fatto”, varie edizioni, 2000.
G. van den Aardweg, Un motivato no al «Matrimonio» omosessuale, «Studi cattolici», 517 (2004), pp. 164-172.
M. Gallagher - L. Waite, The Case for Marriage, Doubleday, 2000.
S. Deevy, When mom or dad comes out, «Journal of Psycological Nursing», 27 (1989), p. 34.
D. McWirther - A. Mattison, The male couple, Reward Books, 1984.
E. Goode – R. Troiden, Correlates and Accompaniments of Promiscuos Sex Among Male Homosexuals, «Psychiatry», 43 (1980), pp. 51-59.
E. Rothblum, Depression Among Lesbians, «Journal of Gay & Lesbians Psycoterapy», 1, 3 (1990), p. 76.
S. Welch, Lesbians in New Zealand, «N.Z.J. Psychiatry», 34 (2000), pp. 256-263.
T. Sandfort, Same-Sex Sexual Behaviours and Psychiatric Disorders, «Archives of General Psychiatry», 58 (2001), pp. 85-91.
P. Cameron, Errors by the American Psychiatric Association, «Psycological Reports», 79 (1996) pp. 383-404.
M. Xiridou, The contribution of steady and casual partnerships to the incidence of HIV infection among homosexual men in Amsterdam, «Aids», 17 (2003), pp. 1029-1038.


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