domenica 18 febbraio 2007

Giovani e vita, una sfida, un'avventura

parlando con alcuni amici in questi giorni sono emerse le seguenti riflessioni sulla vita e sulla sfida che la vita ci impone...

"vivo la mia vita con un po' di fatica, conosco già che cosa sia la sofferenza fisica e morale. Tuttavia so che la vita mi piace, ho voglia di amici, ho desiderio di amare. Forse ho un po' di paura di progettare la mia esistenza, ma mi piacerebbe farlo, anzi voglio farlo. La mia strada finora è stata un po' difficile, ma ho forte la speranza di riuscire a superare paure e ostacoli e di conquistare una visione serena, forte, positiva della mia vita: ad meliora!"

"quella dei giovani d'oggi più che un'avventura, è una favola che io spero duri ancora un po'... Ma so che a 18 anni è un periodo ormai finito, presto avrò delle responsabilità che non mi consentiranno di vivere in modo così avttato... Da adulto, per vivere serenamente, sarà necessario il sudore della fatica, l'impegno morale verso la famiglia e la società"

"intendere la vita come un'avventura sifnifica anche accettare i misteri che essa racchiude. La scienza ha fatto molti progressi per carpire i segreti della vita naturale, ma un esame seppur superficiale rivela che ci sono altre dimensioni dell'esistenza individuale e collettiva sulla Terra. Il cuore inquiteto cerca al di là del limite".

segni di speranza, pillole di saggezza che fanno ben sperare sui giovani futuri, ma quello che più domando è: quanto credo "Io", Giangiacomo, nei pensieri dei miei amici. credo ancora? come si fa "matematicamente" a capire?

see u,
Giangiacomo

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