sabato 22 dicembre 2007

La pena di morte cambia dal Paese che la applica?

In allegato vedrete la tragica esecuzione di alcuni studenti iraniani (tra cui una donna incinta), da parte delle autorità islamiche dell'Iran. L'unica colpa degli studenti è consistita nell'organizzare una manifestazione contro la dittatura musulmana.

Alcune domande.
La proposta di moratoria di D'Alema contro la pena di morte, riguarda anche i paesi comunisti (Cina) ed i paesi islamici (Iran, etc) o i detti paesi sono esentati? Se, come ritengo, riguarda anche quei paesi, perchè il governo italiano non protesta per le continue esecuzioni non di criminali, ma di persone innocenti?
Sbaglio o fu proprio Prodi a New York, all'inizio del suo mandato, presso il palazzo delle NU a volersi fortemente incontrare con Ahmedinejad e con Chavez (dittatore social-comunista, alleato di Cuba e dell'Iran), garantendo la loro democraticità presso i paesi occidentali?
Ricordiamo anche gli incontri di D'Alema & C. con Hezbollah (filo iraniani) in Libano definito "movimento democratico".
In questi giorni, Prodi (ma anche la radicale Bonino!!!), subordinando i diritti umani e la libertà religiosa agli affari, per non arrecare dispiacere alla Cina, ha evitato assolutamente di incontrare il Dalai Lama, che chiede rispetto della libertà religiosa in Tibet, paese occupato ed oppresso dalla Cina.

A questo punto, vi prego di tirare le sconcertanti conclusioni: la nostra politica internazionale è ambigua, contradditoria e giustificativa di chi è contro la libertà ed è una fotocopia della politica nazionale.

see u,
Giangiacomo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Chat natalizia

R: mi ha impressionato molto il filmato sull'esecuzione in Iran (vedi post precedente)
B: io ho preferito non vederlo. Ne immaginavo il contenuto
R: sono ancora un pò scossa
R: ma dov'è l'associazione "nessuno tocchi Caino"?
B: beh, in questo caso non si è fatta viva perchè di mezzo c'era solo Abele
R: ah, già: loro difendono solo Caino, non gli innocenti!
B: se dai torto all'islam, poi sei costretto a dar ragione a Bush

see u