giovedì 1 marzo 2007

Alla statale di Milano, la guerra delle staminali

alla Statale di Milano è successo un fatto interessante.Il 31 gennaio scorso si è svolto un congresso scientifico, su "Le cellule staminali embrionali umane", promosso da Unistem, il centro di ricerca interdipartimentale sulle cellule staminali dell'Università degli studi di Milano. Il programma della giornata: http://users.unimi.it/unistem/assets/UniStem-2_Giornata%20di%20Studio%20sulle%20Staminali.pdf

Alcuni ragazzi hanno partecipato ai lavori, e ne sono usciti sconcertati. Dopo qualche giorno hanno scritto una lettera aperta ad Elena Cattaneo, docente universitaria organizzatrice del convegno e fra i principali ricercatori in Italia proprio nel settore delle cellule staminali embrionali. Da pochi mesi è anche Vicepresidente del Comitato Nazionale di Bioetica. Nella lettera gli studenti esprimevano tutte le loro perplessità sul modo in cui la ricerca sugli embrioni era stata presentata, e formulavano alcune domande alla prof. Cattaneo. Per esempio : "È possibile fare ricerca, senza porsi la domanda principale: che cosa ho di fronte? Nella fattispecie: che cosa è l'embrione? È vita umana?".
Il testo completo lo potete trovare qua:http://www.clonline.org/articoli/ita/lettAperta_Cattaneo.pdf

I ragazzi hanno poi volantinato la lettera in università, ed è scoppiato un putiferio. Il Corriere della Sera se n'è uscito con "Staminali, in statale scontro fra CL e prof". Il fatto viene raccontato come uno scontro all'arma bianca fra studenti ciellini ed Elena Cattaneo: d'altra parte il Corriere è impareggiabile nel ridurre ogni discussione e ogni confronto come una lotta all'ultimo sangue fra progressisti e oscurantisti.Spicca il commento di un'immunologa, Maria Luisa Villa: "Più del 50% delle uova fecondate viene eliminata con il sangue mestruale. Mi è capitato di considerare la possibilità che buttando la biancheria sporca stessi gettando nella spazzatura anche uno zigote: dunque un bambino, dunque un uomo? Il disagio avrebbe dovuto bloccarmi la mano, ma non è accaduto. Mi fido molto delle emozioni profonde di cui l'evoluzione ha dotato la nostra specie. Se sono mute di fronte all'eliminazione di uno zigote con la spazzatura, allora la natura mi suggerisce che lo zigote non sia ancora un uomo".
Elena Cattaneo, invece, commenta: "Lo scritto degli studenti è così sommario, inaccurato e veicolato con metodi così impropri che non necessita commenti.[...]. Potevano chiedere, esprimersi, e magari studiare un po' di più la posizione delle persone che hanno parlato e i loro testi".Non siamo propriamente interessati alla biancheria della sig.ra Villa, e tanto meno alle sue emozioni profonde. La Prof. Cattaneo, dal canto suo, non risponde alle domande degli studenti, che evidentemente non ha apprezzato. Non pensa sia necessario commentare alcunchè.
www.clonline.org/articoli/ita/asCdS270207.pdf

Intervengono i docenti, e anche il Rettore Decleva: "L'Università deve garantire la massima espressione a tutti: gli atenei sono per loro natura e vocazione luoghi di confronto, nel rispetto reciproco":
www.clonline.org/articoli/ita/vdAvv280207.pdf

In effetti, se i problemi della ricerca scientifica non sono dibattuti in università, liberamente, fra studenti e docenti, dove altro si potrà farlo? Solo nei convegni per specialisti e fra specialisti? Anche sul Foglio si racconta la bagarre, mettendo in evidenza l'espressione "volantinaggio abusivo": ma quando mai per volantinare in università gli studenti hanno dovuto chiedere il permesso? Ma l'Università non è sempre stato il luogo per eccellenza della libertà?www.clonline.org/articoli/ita/ntIlFog280207.pdf

Intanto Elena Cattaneo ed altri colleghi mandano una lettera a tutti, in cui viene ribadito che il convegno in questione era pubblico, aperto a tutti, e con spazi per il confronto reciproco, e si invitano i firmatari della lettera ad usufruire di questi spazi, per eventuali occasioni successive:
www.stranau.it/news/news_0703/da_Unistem1.pdf
E mentre l'Unità spara: "E cielle va alla crociata delle staminali": www.clonline.org/articoli/ita/Unita010307.pdf su Avvenire un editoriale in prima pagina "8 studenti spalancano la porta all'accademia" commenta il fatto: "Evidentemente non dovevano farlo: quelle domande era inopportuno porle, comunque certo non in quel modo pubblico, non sta bene mettere in piazza i propri dubbi: potevano prendere la parola al convegno - gli hanno suggerito -, dire lì cosa pensavano, nel chiuso dell'aula: poi tutti a casa, e nessuna enfasi a questioni che riguardano chiunque fa ricerca o ambisce un giorno a lavorare per la scienza [...] Invece quegli otto ragazzi - e gli altri duecento che sino a ieri sera avevano sottoscritto la lettera, con non pochi professori - hanno scelto da spalancare la porta e di far entrare aria nell'accademia"
www.clonline.org/articoli/ita/foAvv010307.pdf

Le valanghe, si sa, nascono dai sassolini. E mentre l'ateneo milanese è in subbuglio, e il contagio si estende: ww.clonline.org/articoli/ita/vdAvv010307.pdf, il Corriere pubblica due interviste a confronto, ad Angelo Vescovi, ed Elena Cattaneo. Entrambe ricercatori sulle staminali. Il primo, su quelle adulte. La seconda, sulle embrionali. Il primo si dichiara ateo, la seconda cattolica. Il primo dice che le domande degli studenti sono legittime e ben poste. La seconda, riferendosi agli studenti, parla di un "tentativo di protagonismo malcelato. Mi ricordano i colleghi che sono prossime le elezioni studentesche...". www.clonline.org/articoli/ita/asCdS010307.pdf
Gli studenti firmatari della lettera aperta, a ragione, sono esterrefatti. Si chiedono ad esempio se esista ancora libertà di espressione in università, o se vige il regime di libertà vigilata. E siccome alla libertà ci tengono, alla propria e quindi a quella di tutti, lanciano l'idea di un incontro pubblico con scienziati di orientamenti diversi, dal titolo "Se questo è un uomo. Riflessioni sull'uso di embrioni umani a scopo di ricerca scientifica".
Il testo intero di un secondo volantino:www.clonline.org/articoli/ita/replicaLett_Cattaneo.htm

Seguiremo la cosa. Potrebbe essere l'occasione preziosa per tornare a discutere di certi argomenti, al di là i campagne elettorali o referendarie, proprio nella sede in cui la discussione dovrebbe essere più accesa, il confronto quotidiano, con i protagonisti principali di queste faccende, cioè chi sta nei laboratori di ricerca. Probabilmente ne vedremo delle belle.
Sicuramente domani sera vediamo Otto e Mezzo: DOMANI A 'OTTO E MEZZO' DIBATTITO SU SCIENZA E VITA CON MONS. SGRECCIA PRESIDENTE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA Roma, 1 mar. (Adnkronos) - Il discorso del Pontefice sugli attacchi al diritto alla vita e i nuovi allarmi di rischio eugenetico dopo la proposta inglese di manipolazione degli embrioni, portano ancora in primo piano il tema dei confini della scienza su vita e salute. Se ne parla domani a "Otto e Mezzo", in onda su La7 alle 20.30, con monsignor Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, Demetrio Neri, docente di bioetica, Eugenia Roccella, giornalista e scrittrice e Claudia Mancina, docente di Etica dei diritti.

see u,
Giangiacomo

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Probabilmente se vi trovaste nella condizione in cui la ricerca sulle cellule staminali embrionali ed adulte rappresenta, per ora, l'unica speranza di migliorare le proprie condizioni di vita e di guarigione, cambiereste presto opinione.
Lasciate che la ricerca vada avanti.

Anonimo ha detto...

mi spiace che tu possa pensarla così, ma è già stato accertato che non la ricerca sulle cellule staminali non dia risultati soddisfacenti. vedremo...

Anonimo ha detto...

Forse non sei documentato sufficientemente a riguardo.

Anonimo ha detto...

l'importante è che tu sia convinto del contrario

;)

Anonimo ha detto...

Roma, 7 marzo 2007


c.a. Ministro dell’Università
On. Fabio Mussi
e.p.c. Sottosegretari
On. Luciano Modica
On. Nando Dalla Chiesa
Consiglieri CUN


Oggetto: interrogazione riguardante gli avvenimenti dell’Università degli Studi di Milano

Nelle scorse settimane l’Università degli Studi di Milano è stata teatro di alcuni episodi di rilevanza nazionale.
A fine gennaio un convegno sulle cellule staminali ha portato otto studenti appartenenti alle Facoltà Scientifiche dell’Ateneo a scrivere una lettera aperta (si allega) alla responsabile organizzativa. Il contenuto della missiva entrava nel merito di alcuni temi sollevati (etica a stadi, concetto di essere umano…) ed alla modalità di affrontare la ricerca scientifica in campi così delicati. La legittima iniziativa studentesca, che ha avuto ampissimo risalto sulla stampa locale e nazionale (si allega), ha però subito un pesante attacco dagli stessi organizzatori della conferenza. Alcuni hanno ritenuto l’accaduto “atto grave” denotando addirittura un evidente disprezzo per quanto espresso definendolo “sommario, inaccurato e veicolato con metodi così impropri che non necessita commenti”, in questo riferendosi alla divulgazione del testo effettuato dagli studenti nei giorni successivi ed impropriamente considerato dagli organizzatori “volantinaggio abusivo”. Risulta a dir poco sbalorditivo che proprio l’Università, luogo del confronto per eccellenza, veda restringere in modo così aggressivo la libertà degli studenti di esprimere le proprie opinioni su temi tanto importanti, lo stesso Rettore ha giustamente evidenziato che “l’Università deve garantire la massima libertà di espressione a tutti, gli Atenei sono per loro vocazione luoghi di confronto, nel rispetto reciproco” (Enrico Decleva, 27 febbraio). Necessario sottolineare come il dibattito si inserisce in una situazione in cui il divieto di sperimentazione sugli embrioni è aggirato recuperando le cellule staminali da embrioni scozzesi; si attaccano quindi studenti che nel solco dei propri studi criticano una visione dogmatica della scienza ma si elude ampiamente qualsiasi ipotesi di affrontare seriamente il tema decisivo.
All’opposto si riscontrano gravi problemi di ordine pubblico causati da “studenti” all’interno dell’Ateneo. Purtroppo le già note simpatie per il terrorismo rosso sono andate oltre semplici opinioni ed hanno portato all’arresto di due studenti, vedendo poi la comparsa costante di scritte inneggianti alle Brigate Rosse. L’atrio della sede centrale del primo Ateneo del nord Italia è da settimane occupato da elementi dei centri sociali che hanno volantinato a sostegno degli arrestati.
Pertanto, costato come gli argomenti in questione siano comuni a molti Atenei in Italia esulando dal semplice contesto locale

si chiede

• al Ministro di pronunciarsi riguardo alla libertà di pensiero ed espressione degli studenti messa a rischio nonostante attenga a tematiche fondamentali nel percorso di studi degli stessi
• se il Ministro sia a conoscenza del fatto che presso l’Università degli Studi di Milano si fanno ricerche sulle cellule staminali embrionali umane, nonostante sia ancora serrato il dibattito sul loro utilizzo
• al Ministro di sollecitare il ripristino di una situazione di legalità in tutti gli Atenei in cui il confronto democratico sia messo in crisi da situazioni di estrema gravità, riportando alla normalità la convivenza civile in luoghi, come la Statale di Milano, il cui ordine pubblico è quotidianamente turbato dalla presenza di gruppi di "studenti" pubblicamente simpatizzanti per le Brigate Rosse.


Filippo Boscagli
Consigliere CUN

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good