lunedì 5 marzo 2007

L'imprenditore e il Professore

in questa balena Telecom ne succedono veramente delle belle.
purtroppo, i dirigenti, una volta amici, legati dal vincolo dell'obiettivo e della mission societaria, ora si pugnalano alle spalle, si fanno la pelle, pur di stare a galla e di farsi vedere dai nuovi amministratori delegati e presidente.
più in alto invece...

Da una parte c'è l'Imprenditore, cioà Marco Tronchetti Provera.
Dall'altra, il Professore, cioà Guido Rosso.
Si frequantano da tempo e proprio Tronchetti Provera, quando ha scelto di fare un passo indietro lasciando la presidenza di Telecom ha passato il testimone a Rossi.
Ma, ormai da qualche tempo, hanno maturato opinioni decisamente opposte sul futuro della società.
Tronchetti Provera punta a ridurre i danni dell'investimento in Telecom vendendo una partecipazione significativa della controllante Olimpia agli spagnoli di Telefonica. Così ha possiblità di incassare liquidità adeguata da trasferire nella casse della sua Pirelli. E Telefonica, il colosso spagnolo delle telecomuniczioni, è pronta a pagare la partecipazione in Olimpia ragiungendo, e forse perfino supeando, quota 3 euro per titolo Telecom, che per Tronchetti rappresenta una sorta di Linea Maginot, da difendere ad oltranza anche se molto superiore alla quotazione attuale dell'azione in piazza Affati (attualmente oscilla intorno a 2,2, euro).
Ma Telefonica non è un ente di beneficenza. E in cabio chiede di contare a valle, cioè nella definizione delle strategie di Telecom. Proprio questo è il passagio che non convince Rossi, che immagina per Telecom un un futuro da public company, in linea con la sua storia personale. Finora la scelta di entrambi è di misurarsi lontano dalle luci della ribalta. Ma arrivano segnali chiari che, in vista del consiglio di amministrazione sui conti del gruppo di giovedì 8 marzo, il confronto è destinato a diventare sempre più serrato.

see u,
Giangiacomo

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'ombra di mortazza

"Da ieri sera c'è un uomo in crisi dentro Pirelli-Telecom.
Non è un personaggio qualunque e nemmeno Carlo Buora, l'amico storico di Tronchetti Provera che ha dovuto buttare sul tavolo del Consiglio di amministrazione le sue dimissioni per far passare il piano industriale.
E' Gilberto Benetton, il 66enne di Ponzano Veneto che uscendo di corsa dalla riunione è entrato scuro in volto in via Negri, dove si trova il quartier generale di Pirelli.
Qui lo aspettavano Tronchetti Provera e gli altri consiglieri di Olimpia per valutare insieme a Gerardino Braggiotti ciò che era accaduto sei ore prima durante il summit di Telecom.
Dagospia è riuscita ieri sera intorno alle 17,30 a raccontare lo scontro che si era consumato poche ore prima tra i "pirelliani" (Pistorio, Moratti, Puri Negri) e il management di Telecom difeso strenuamente da Guido Rossi.
Oggi tutti i giornali riprendono questa ricostruzione che era trapelata al termine del Consiglio di amministrazione, ma nessuno è in grado di raccontare ciò che si sono detti Gilberto Benetton e Tronchetti Provera nel faccia a faccia che si è svolto fino in tarda serata.
Non è difficile però immaginare che l'industriale trevigiano abbia riversato sul marito di Afef il suo malessere di fronte a una situazione che lo ha costretto a votare il piano-Rossi "nell'interesse della società".
Gilberto ha sempre creduto all'investimento nelle telecomunicazioni e nella diversificazione del suo Gruppo in attività redditizie.
In un'intervista del febbraio 2005 a "Repubblica" ha dichiarato senza pudore: "facciamo un sacco di profitti.
Se Berlusconi è tra i più ricchi d'Italia, noi siamo molto vicini".
Aveva ragione perchè dopo i pullover e le magliette colorate a Ponzano Veneto è cresciuta una piantagione di miliardi che ha consentito alla storica famiglia di riempirsi le tasche di soldi con Autostrade, Autogrill e altre attività.
L'unico buco nero nella parabola della ricchezza è stato proprio l'investimento in Telecom dove i Benetton dal 2003 hanno investito più di 1,6 miliardi senza portare a casa alcuna soddisfazione.
Secondo gli uscieri di via Negri, dove si è svolto il conclave segreto tra Gilberto, Tronchetti e Braggiotti, alla riunione era presente anche Romano Prodi, il nemico più intimo dell’afeffato.
Non in carne e ossa, ma come un'ombra lunga che da circa otto mesi accompagna e segue con attenzione le mosse di Tronchetti e quelle del presidente di Edizione Holding, la finanziaria di Ponzano Veneto.
Quest'ombra ha preso a seguire Gilberto da quando è scattata l'operazione "Autostrade per la Spagna" che vede gli spagnoli di Abertis pronti a mettere le mani sulla vacca grassa della rete italiana.
Dopo le bizzarre e inconcludenti prese di posizione di Tonino Di Pietro e soprattutto dopo l'incontro di Ibiza tra Zapatero e il Professore di Palazzo Chigi, la vicenda Autostrade sembra essersi rimessa sulla corsia giusta.
Probabilmente i padroni di Abertis e di Ponzano Veneto dovranno digerire una forte riduzione delle tariffe autostradali, ma l'esito di questa vicenda può rendere ancora più fertile la piantagione trevigiana dei miliardi.
E' con questa preoccupazione che Gilberto Benetton ha affrontato ieri sera il socio Marco Tronchetti Provera che insiste in una strategia personale e finanziaria.
Ancora una volta una grande partita industriale si colora di significato politico.
Questa è la realtà che i giornali di oggi non descrivono, e che forse non ha capito nemmeno Tronchetti Provera.
Ma a Ponzano Veneto, dove si mangia, si beve e si ride impaccati di miliardi, l'hanno capito benissimo."

dagospia 9 marzo 2007