giovedì 7 giugno 2007

Cattolici in campo per l'Italia, il nuovo movimento di Pezzotta

Una minestra riscaldata?
Un quinto polo? prima o poi banderuola-mastella, georgeclooney-casini, harrypotter-follini, si dovranno prima o poi mettere d'accordo!
un altro sindacalista che si ricicla in politica: Cofferati, D'Antoni e molti altri!

Savino Pezzotta lancia un suo "movimento para-politico" per dare voce ai cattolici in politica, visto che i Popolari dando vita al Partito democratico hanno posto fine "alla storia del cattolicesimo in politica". Il nuovo movimento darà voce al popolo del Family day, e non si occuperà solo di temi bioetici ma di tutti le questioni che stanno portando il paese al declino: dalla riforma elettorale a quella istituzionali, fino al nuovo welfare. La sfida è stata lanciata durante un convegno organizzato dai Teodem con alcuni organizzatori del Family Day, che hanno tutti sottolineato la difficoltà del centrosinistra e del Pd a sintonizzarsi con questo popolo. Fino alla lapidaria frase di Andrea Riccardi: "la luna di miele con Prodi è finita". Il portavoce dei Teodem, Enzo Carra, entra subito "in medias res": il Family day, domanda, deve diventare un soggetto politico? Alcuni degli organizzatori della manifestazione del 12 maggio, come Andrea Olivero, presidente delle Acli, Salvatore Martinez, coordinatore di Rinnovamento dello Spirito, Riccardo Bonacina, direttore di "Vita", rispondono chiaramente "no". Il popolo del Family day, spiega Olivero, "va guardato non solo come una riserva etica, ma anche civile. E' un offerta fatta a tutti coloro che vogliono confrontarsi, non solo ai cattolici". Giuliano Ferrara tenta di smuovere le acque: "i cattolici sono a disagio in questo sistema bipolare", e chiede che "si dia rappresentanza a quella maggioranza nata sulla legge 40 sulla procreazione", e scesa in Piazza a San Giovanni. Il direttore del Foglio chiede anche che "questa rappresentanza mantenga un raccordo con i gruppi laici interessati a un ruolo civile del pensiero religioso". E Ferrara invita pure a "una battaglia culturale interna al mondo cattolico", quella con i cattolici democratici. Andrea Riccardi, leader della comunità di S. Egidio, coglie la provocazione. Il popolo del Family day "é una realtà che i politici cattolici, specie quelli 'adulti' - dice alludendo a Prodi - credono di conoscere. Ma non è quello con cui sono partiti negli Anni Settanta o Ottanta". "Nel centrodestra - ammette Riccardi - si è capito di più l'importanza dei valori per la gente". Quanto al Centrosinistra "forse con il primo Prodi, quello dell'Europa e dell'Euro, c'é stato un momento di luna di miele, ma è finita. E ora questo popolo non è attratto dal Pd". Il motivo? "il laicismo che ha scaldato la platea del congresso Ds a Firenze". Comunque il popolo del Family day non si tradurrà in un partito: "dovrà essere un lievito di un soggetto sociale che vuole creare spazi nuovi". Arriva il turno di Pezzotta: il Family day, spiega, è l'espressione "del sentire della società italiana che non emerge mai e che la politica fa fatica a capire". L'ex leader della Cisl sembra smentire le aspettative di un annuncio che poi invece arriverà, quando dice di lasciare il proprio ruolo di portavoce del Family day. "La mia carriera l'ho già fatta - dice - non sono un condottiero con l'esercito della piazza di San Giovanni". Quello che occorre fare è "favorire il ritorno in campo della dimensione dei cattolici" di fronte alla crisi della politica e al "fallimento della seconda Repubblica". Così come nel dopoguerra i cattolici con la Dc "costruirono la democrazia per tutti", allo stesso modo oggi "possono farsi carico di ridare speranza a un paese in declino". L'agenda indicata da Pezzotta è ricchissima: riforme istituzionali, nuova legge elettorale per superare l'attuale "autoritarismo elettorale", riforma del welfare e temi bioetici. "Con il Pd - ha aggiunto Pezzotta - finisce la storia del cattolicesimo politico perché in esso i Popolari hanno rinunciato alla propria identità, scegliendo invece il meticciato". "Non penso a un partito - ha quindi spiegato - ma a un movimento para-politico che tenga in piedi questa tradizione. Credo che ci sia la necessità di un movimento che tenga viva questa storia - ha concluso - perché è utile non tanto ai cattolici quanto al paese". Il ministro Beppe Fioroni, in prima fila non crede alle proprie orecchie: "Savino si è spiegato male: così tradisce la propria storia e si ritorna al 'non expedit'. Ma c'é Clemente Mastella che annuncia che alla festa dell'Udeur di Telese "ci saranno anche gli amici promotori del Family day".

see u,
Giangiacomo

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