lunedì 3 settembre 2007

Proibita dimostrazione anti-islamica

Il Consiglio di Stato belga ha confermato la decisione del Comune di Bruxelles di vietare una manifestazione contro «l’islamizzazione dell’Europa», in programma nella capitale belga il prossimo 11 settembre. «Stop the Islamisation of Europe» (Sioe), aveva annunciato a luglio l’intenzione di organizzare una protesta davanti alla sede del Parlamento europeo, proprio nel giorno del sesto anniversario dei tragici attentati perpetrati negli Stati Uniti.Il 9 agosto il sindaco di Bruxelles aveva vietato la manifestazione evocando il rischio di scontri con la vasta comunità islamica. Il Consiglio di Stato ha confermato ora la decisione, dopo che Ugo Ulfkotte, uno degli organizzatori dell’evento, aveva presentato ricorso contro il no del Comune. «Stop the Islamisation of Europe» riunisce, in particolare, il partito danese anti-islamico «Siad», il gruppo olandese «No Sharia Here» e quello tedesco «Pax Europa». L’iniziativa ha ricevuto in Belgio il sostegno di alcuni alti responsabili della formazione fiamminga di estrema destra Vlaams Belang.In un comunicato diffuso a Bruxelles il capo delegazione della Lega Nord a Strasburgo, l’europarlamentare Mario Borghezio, sostiene che con il divieto «vengono violati i diritti fondamentali dell’Unione europea» e ha annunciato una conferenza stampa sul caso con i colleghi di Vlaams Belang. Borghezio assicura che «i promotori dell’iniziativa hanno tutta l’intenzione di non farsi imbavagliare da questo assurdo provvedimento».


In piazza contro l’islam nonostante i divieti, in Il Giornale, 2.9.2007.

Bruxelles. Le associazioni contro l’islamizzazione dell’Europa si stanno preparando a marciare su Bruxelles l’11 settembre prossimo, in occasione dell’anniversario degli attacchi alle Torri gemelle di New York, sfidando la decisione del sindaco Freddy Thielemans di rifiutare il permesso per «ragioni di ordine pubblico». Il primo cittadino viene criticato per avere contemporaneamente deciso di concedere l’autorizzazione alla manifestazione dell’associazione «Uniti per la verità», che mette in discussione la versione ufficiale sulle responsabilità di Al Qaida per gli attacchi dell’11 settembre 2001. Un esposto è stato presentato all’Alta Corte che deciderà con procedura di urgenza. Il raduno dei movimenti anti-islam è previsto davanti alla sede del Parlamento europeo, nella cittadella comunitaria.

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Giangiacomo

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