Il tema del lavoro giovanile è quotidianamente strumentalizzato.
In un sondaggio recentemente diffuso durante Porta a Porta dal quale emerge un dato importante:
solo per il 15% degli Italiani il sindacato rappresenta adeguatamente i lavoratori.
Aggiungiamo alcuni dati che evidenziano l'urgenza di rappresentanza per le nuove generazioni, nella convinzione di poter raccogliere alcune vostre riflessioni:
- gli iscritti al sindacato hanno un'età superiore ai 40 anni (dati Ires-Cgil);
- i giovani non partecipano ai tavoli della concertazione; - i giovani con contratti atipici non sono iscritti al sindacato;
- mentre l'occupazione in Italia aumenta il numero dei lavoratori attivi iscritti al sindacato e il tasso di sindacalizzazione (rapporto tra numero di occupati in un determinato settore e il numero di iscritti di quello stesso settore) sono in progressiva diminuzione; - in Italia il tasso di sindacalizzazione dal 1980 al 2003 è sceso di oltre il 19%;
- i dati dell'Inail sugli infortuni tra i giovani lavoratori indicano una vera emergenza: solo nel 2006 ci sono stati circa 695 infortuni al giorno che riguardano i giovani lavoratori;
- aumentano le tasse sul lavoro (aliquote contributive) dei parasubordinati ma la Gestione Separata dell'Inps (il salvadanaio previdenziale dei giovani con rapporti di lavoro flessibile) continua ad erogare le pensioni di anzianità;
- i figli sono più poveri dei padri. I giovani hanno buste paga decisamente più leggere dei padri e difficoltà crescenti nel costruirsi una carriera lavorativa che consenta il pieno sviluppo delle attitudini e delle capacità individuali";
- alla fine degli anni Ottanta le retribuzioni nette medie mensili degli uomini fra i 19 e i 30 anni "erano del 20% più basse di quelle degli uomini fra i 31 e i 60 anni. Nel 2004 la differenza era quasi raddoppiata in termini relativi, salendo al 35%. (fonte Bankitalia)
- il mercato del lavoro è diviso in due: ipergarantiti e iperflessibili. I diritti dei figli si possono allineare con quelli dei padri solo eliminando l'attuale dualismo del mercato del lavoro, diviso tra garantiti, gia' occupati e sindacalizzati, e nuove generazioni a rischio di emarginazione sociale;
- dati Eurostat, che prendono in considerazione la capacità di produrre reddito, evidenziano che il 27% dei giovani under 35 e il 20% delle giovani coppie sono indigenti ( sotto la soglia di povertà).
C'è una generazione che subisce delle discriminazioni e i sindacati stanno a guardare. Solo il coraggio dei giovani, spinto anche dalla necessità di migliorare la qualità della propria vita, può spingere verso la modernizzazione, ma occorre essere presenti ai tavoli giusti. Servono scelte in grado di abbandonare l'approccio ideologico al lavoro attraverso una nuova cultura.
Non credete che sia l'ora di dare vita ad un sindacato fatto di giovani e che agisca soprattutto per i giovani? Firmate anche voi su http://www.firmiamo.it/ilsindacatodeigiovani
see u,
Giangiacomo
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