Vignali: “Non vado con Monti e Cl non è una corrente politica”
Intervistato oggi da Fabrizio De Feo del Giornale, l’onorevole Raffaello Vignali (Pdl), ex presidente della Compagnia delle opere, spiega di non volere seguire Monti (come Mario Mauro), ma di voler rimanere nel partito di Silvio Berlusconi. «Nel Pdl - dice Vignali – c’è uno spazio di azione per ciò in cui credo. Nella carta dei valori non c’è nulla in contrasto con la dottrina sociale della Chiesa. E poi c’è la possibilità di un’azione politica reale. Nessuno mi ha impedito di portare avanti battaglie per me fondamentali come lo statuto delle imprese, l’Iva per cassa e quelle sulla libertà di educazione e la valorizzazione del no profit».
CL E MONTI. Il giornalista dice che «Dopo il passaggio di Mauro è stato scritto: Cielle si schiera con Monti» e Vignali risponde: «Cielle non si schiera. È un movimento di educazione alla fede che promuove la responsabilità personale. La gente di Cielle guarderà i programmi, le persone e poi deciderà. È sbagliato vedere Cielle come una corrente politica. È molto di più».
IMU E TASSE. Sull’Agenda Monti, Vignali dice che «somiglia più a un report di Aspen che a un programma. Non c’è accenno alla politica industriale e manca completamente qualsiasi accenno alla sussidiarietà. In questi mesi Monti ha dato ampie prove di neo-centralismo di stampo tecnocratico», comportandosi male sul no profit: «L’Imu sul no profit costringerà molte realtà a chiudere». E alle piccole e medie imprese «ha aumentato la tassazione in un momento di difficoltà. E questo aiuta a fare decrescita, non crescita». Duro anche sulla riforma Fornero: «Resta valido il giudizio di Squinzi: una boiata».
LA CHIESA. I segnali arrivati dalla Chiesa verso Monti come vanno letti? «Un apprezzamento per la figura di Monti. Altra cosa sarebbe interpretarli come un endorsement della Cei. Significherebbe contare i voti dei cattolici. Il contrario di quello che ha fatto Ruini dimostrando grande lungimiranza». Come si comporteranno i cattolici nelle urne? «Alle liste di Monti andranno i voti cattolici di sinistra. Riccardi e Olivero rappresentano mondi che non hanno mai votato centrodestra». Vignali rileva infine come nell’agenda Monti non ci sia neppure una parola sui valori non negoziabili. «C’è solo un vago riferimento alla famiglia. Ma a dirla tutta la franchigia per i figli a carico nell’Imu nasce da un emendamento voluto da noi, da Toccafondi in commissione Bilancio. L’aumento delle detrazioni per i figli a carico, idem. In compenso Riccardi ha tolto il quoziente familiare dal Piano famiglia».
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Giangiacomo
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