E' successo giovedì 17 maggio 2007, durante la settimana in cui (tradizione che dura da secoli) la venerata immagine della Patrona di Bologna, la Beata Vergine di San Luca, scende dal Santuario sull'omonimo colle e viene posta nella centralissima Cattedrale.
Ivi riceve l'omaggio di tutti i bolognesi, indipendentemente dalla loro fede o ideologia.
Ma un corteo aggressivo con bandiere organizzato da gay e lesbiche parte alle 19 dalla vicina Piazza Maggiore.
Non è un'iniziativa di qualche psicopatico, ci sono esponenti politici: dalle deputate di Ds e Prc Katia Zanotti e Titti De Simone, al consiglieri comunali Sergio Lo Giudice (Ds), Roberto Panzacchi (Verdi) e Valerio Monteventi (Prc). Si portano davanti alla Cattedrale, tra la folla di fedeli che entrano ed escono in continuazione. Alcuni si buttano a a terra, per impedire l'ingresso in Chiesa.
Altri innalzano cartelli: "Bagnasco vergogna". Tiziano Loreti, segretario PRC, ironizza: "Vergogna è quasi affettuoso, si fa appello alla parte migliore dell´altro perché controlli la peggiore. E´ una espressione religiosa. Bagnasco non deve offendersi".
Urlano poi insulti contro il coraggioso Vescovo ausiliare, Mons. Vecchi. Grida violente, schiamazzi, minacce, sempre contro la Chiesa. Qualcuno dalla cattedrale si spazientisce, grida loro di andarsene: "Vergognatevi" urla una buona signora. E´ la molla che fa scattare la rabbia: "Fascisti, fascisti!" inveiscono dal corteo. Si alzano minacciosi: anche gli sciacalli diventano lupi davanti agli agnelli.Si chiudono per precauzione le porte della Cattedrale.
Questa è la preparazione della manifestazione di giugno di Roma. Questo è il dialogo possibile con il laicismo. I "buonisti", sono avvertiti: lo scontro sarà peggiore che durante gli anni del totalitarismo liberale unitario, quando, nel 1876, un migliaio di anticlericali assaltò il III Congresso Cattolico Italiano a Bologna, nella chiesa della SS.Trinità: allora, nemmeno il becero massone Carducci, avrebbe immaginato di offendere la Madonna.
Una città offesadel Cardinale Carlo Caffarra *
L'incivile gazzarra avvenuta davanti al portone della Cattedrale, spalancato per permettere ai fedeli l'accesso per pregare davanti alla venerata immagine della Madonna di San Luca, resterà come una macchia che non si cancella nella storia luminosa e commovente dell'amore di Bologna verso la sua Patrona. La città è stata offesa. E' stata offesa nel suo sentimento religioso profondo; un sentimento che davanti all'immagine della Beata Vergine sempre sa accantonare divisioni politiche e disuguaglianze sociali, ricomponendo il consorzio umano nella più profonda unità dell'amore orante a Maria. E' stata offesa anche nella sua tradizione civile che ha sempre visto nella Madonna di San Luca il suo più alto vessillo identitario; una tradizione mai interrotta in 531 anni di discese della Venerata Immagine dal Colle della Guardia. E' stata offesa nella sua virtuosa e permanente pratica della tolleranza e dell'ordine civico. Ed è tanto più grave che tale incivile manifestazione, nella quale sono state esibite persino scritte al limite del blasfemo, abbia avuto per protagonisti anche due deputati al Parlamento nazionale e alcuni esponenti politici locali. Come Vescovo di questa città, ritengo doveroso denunciare che simili episodi sono segno evidente di un degrado civico prima d'ora qui sconosciuto, e richiamare le autorità cui compete a far rispettare quelle regole di convivenza che la città e la Nazione si sono date per il bene comune. Invito i fedeli e tutti coloro che tengono tra gli affetti più preziosi quello per la Madonna di San Luca a pregare perché il Signore conforti chi - autorità ecclesiastiche e semplici fedeli - ieri è stato oggetto di dileggio e di offese, e perché Egli si lasci incontrare con il suo perdono, sulla via della conversione del cuore, da chi ha agito forse senza sapere quello che stava facendo.
* Arcivescovo Metropolita di Bologna
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Giangiacomo
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