sabato 7 aprile 2007

Flessibili e occupati

Disoccupazione al minimo storico grazie alla Legge Biagi. Ma non c'era il declino?

La disoccupazione in Italia, nel 2006, ha raggiunto un minimo attestandosi sul 6,8 %: lo 0,9 % in meno della disoccupazione del 2005, che fu del 7,6 %.
Nel frattempo la forza lavoro è aumentata di un punto, per tre quarti per l'afflusso di immigrati e per un quarto per l'aumento della quota di popolazione che ha deciso di cercare un posto di lavoro, attirata dalle nuove forme flessibili, che consentono occupazione temporanee o a tempo parziale. L'aumento di occupazione totale del 2006 è stato di ben 425 mila unità. Ciò ha permesso di soddisfare alla nuova offerta di lavoro per circa un punto e di ridurre la disoccupazione di quasi un altro.
Le modalità dello sviluppo occupazionale mostrano che la causa principale di questi risultati spettacolari sia la flessibilità che comporta la nuova disciplina dettata dalla legge Biagi. Ma il fatto che sia aumentata anche l'occupazione a tempo indeterminato e che sia ripresa l'immigrazione dal Sud al Nord per un posto stabile mostra che ha avuto effetti positivi anche la riduzione dei carichi fiscali del governo Berlusconi e che l'industria italiana non è in declino, ma si è ristrutturata. Superficialmente si può osservare che poichè la crescita dell'occupazione è eguale in percentuale a quella del Pil (l'1,9), non vi è stato uno sviluppo della produttività. Ma nel settore industriale, la crescita è avvenuta con occupazione invariata. Se ne desume che nell'industria la produttività è cresciuta mediamente del 2 per cento.
Il declino è ormai una leggenda che merita sepoltura in terra infedele.

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Giangiacomo

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