Quante figuracce dello Stato italiano agli occhi del mondo in questi giorni...
dall'affaire Telecom alla sconfitta nell'assegnazione dei prossimi Europei come Paese organizzatore. presto forse anche Alitalia?
Mi spaventa e mi ha spaventato leggere negli ultimi giorni le notizie battute dall'Ansa e pubblicate dai giornali... Ministri che sostenevano e affermavano la propria opinione e giudizio riguardo alle manovre per l'acquisizione di Telecom... ma siamo matti?
sostengono oggi (a Firenze e Roma), fondando il partito democratico (la balena rossa?), che il comunismo sia morto! stupidaggini: il comunismo sostenevano che lo Stato entrasse nelle decisioni economiche, che le aziende fossero tutte statali e così dalla Margherita ai Ds, appena vedono allontanarsi posti/poltrone/potere/influenza, si arroccano su posizione da Medioevo e marxiste!
Il liberismo economico che caratterizza il sistema americano non è assoluto: in alcune aree il possesso di aziende è sottoposto a vincoli anche più stretti di quelli in vigore in Italia (il magnate Rupert Murdoch si è dovuto fare cittadino americano per poter costruire un impero mediatico negli Usa).
La vicenda AT&T-Telecom, con la repentina decisione del gigante Usa di ritirare l'offerta per il controllo della società italiana, danneggia la credibilità del Paese come possibili partner industriale e finanziario non perchè è stato rivendicato il ruolo strategico di un settore o di un'impresa, ma perchè, ancora una volta, tutto ciò è avvenuto non al momento di fissare regole "uguali per tutti", ma solo dopo l'offerta lanciata da americani e messicani.
Come al solito la politica italiana scopre l'interesse nazionale - una protezione che, con modalità e livelli di intensità diversi, c'è in ogni Paese - quando è troppo tardi. E si considera in diritto di rimettere indietro le lancette dell'orologio. E' un grosso errore. Nel merito perchè, intervenendo a posteriori si finisce sempre per creare un'interferenza politica nelle dinamiche di mercato: oggi tra gli analisti Usa si parla di ritorno al vecchio dirigismo italiano e anche di uno sgradevole aroma di antiamericanismo diffuso da questa vicenda. Ma l'errore è anche nel metodo perchè, osservato dall'esterno, lo spettacolo di esponenti politici che si azzuffano quotidianamente e di ministri che dichiarano a getto continuo pro e contro l'affare, è francamente desolante.
Probabilmente l'offerta dell'AT&T non sarebbe andata comunque a buon fine, ma chi oggi gioisce per il "salvataggio della Patria telefonica", dovrebbe riflettere su un dato: AT&T non stava cercando subdolamente il colpo gobbo. E' solo la più gande società di telecomunicazioni del mondo (vale 242 miliardi di dollari) che, volendo crescere anche all'estero, aveva individuato la possibilità di acquisire un importante asset europeo con un investimento abbastanza limitato, 2 miliardi di euro). Davanti alla levata di scudi, ha deciso di rivolgere altrove il suo interesse.
A noi rimane la proprietà nazionale di Telecom (che fortuna! n.d.r.) e l'immagine di un Paese nel quale è difficile investire. Incertezza delle regole, scarsa trasparenza, problemi di corruzione e illegalità dilagante il hanno anche altri Paese, In genere sono quelli emergenti, come la Cina che riescono comunque ad attirare investimenti: le imprese rischiano perchè lì il costo del lavoro è bassissimo e i mercati locali stanno crescendo molto rapidamente. L'Italia dovrebbe far parte di un altro mondo: quelo delle democrazie industriali avanzate, che non crescono come l'Asia, ma hanno l'appeal della tecnologia, della stabilità e della credibilità.
E invece... grazie ad un premier che annoia tutti ed è il burattino di coloro che hanno in mano i suoi fili...
Come per la vicenda Telecom sin qui descritta, anche l'occasione persa di essere un Paese che non vivesse di rendita per la vittoria del Mondiale e che organizzasse gli Europei 2012, è dovuta ad uno Stato che non applica le leggi in vigore (vedi il ghetto cinese formato a Milano, vedi la violenza negli stadi e l'esecuzione morbida delle normative in essere) e che è rappresentanto all'estero da un Ministro molto carino, ma veramente inadeguato e ignorante (la Melandri era comunque contenta che la vittorio fosse andata a 2 nuovi Paesi dell'UE... Polonia e Ucraina non lo sono)!
dove andremo?
ci saranno altri co...ni che voteranno sinistra al prossimo turno???
see u,
Giangiacomo
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3 commenti:
e sempre riguardo agli Europei 2012, avete presente quanti introiti avremmo avuto organizzando la manifestazione sportiva?
si pensi solo al nuovo stadio delle alpi che avrebbe permesso di ristrutturare un complesso in disuso e inutile con finanziamenti agevolati e a costo zero!
see u,
Giangiacomo
la credibilità dell'italia è ormai sotto i tacchi..questo grazie a un governucolo di incapaci guidato da un incapace..ottimo post..
p.s. ti ringrazio per avermi messo nei tuoi link, l'ho fatto anche io perchè lo ritengo un ottimo sito..
TELECOM: CRESCE IPOTESI TELEFONICA IN OLIMPIA, MA CON LE BANCHE
Passa per Telefonica la soluzione al riassetto di Telecom. La proposta che Mediobanca e Intesa stanno predisponendo per rilevare da Pirelli e dai Benetton Olimpia, la cassaforte che controlla il 18% del gruppo di tlc, prevede un presenza importante, ma non la maggioranza assoluta, del gruppo spagnolo. Lo si apprende da fonti finanziarie a conferma delle ipotesi di stampa. Al posto di Pirelli, oggi socia all'80%, nella holding entrerebbero inoltre le stesse banche che stanno lavorando all'offerta: Intesa Sanpaolo e Mediobanca con Generali.
Le ultime due conferirebbero le loro attuali partecipazioni in Telecom. Una quota molto ridotta di Olimpia, rispetto all'attuale 20%, rimarrebbe infine in mano alla famiglia di Ponzano Veneto. Intanto in mattinata il titolo Telecom è positivo in Borsa e guadagna lo 0,78% a 2,27 euro fra scambi vivaci, pari al 2,4% del capitale. Bene, in un listino nel complesso piatto, anche Pirelli (+0,56% a 0,9 euro). A Madrid debole Telefonica (-1,07% a 16,63).
i soliti noti!
see u
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