Diamo voce ad un importante comunicato stampa sulla malasanità prodotto dal Comitato "Giù le mani dai bambini"
Corte d’Appello di Firenze: condannata la psichiatra dott. Marazziti (equipe del prof. Cassano) che ha sperimentato un potente psicofarmaco su di una bambina senza informare i genitori. Un precedente importante in Italia per la difesa del diritto al consenso informato ed alla libertà di scelta terapeutica. “Abbiamo avuto giustizia”, dichiara la madre della bambina. “Fatti gravissimi, giustamente perseguiti” commenta la titolare della 1° Cattedra di Psichiatria dell’Università “La Sapienza”
(Firenze) A metà pomeriggio di oggi, presso la I° sezione penale della Corte d’Appello del Tribunale di Firenze, Presidente dott. Bruno Loche, presente anche il Comitato “Giù le Mani dai Bambini”®, promotore della più visibile campagna indipendente di farmacovigilanza per l’età pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org), è stata condannata la dott.sa Donatella Marazziti, la quale prescrisse e somministrò il Topamax® - principio attivo topiramato, potente psicofarmaco antiepilettico – per la cura di una semplice obesità infantile.
Il Pubblico Ministero, nella Sua documentatissima arringa finale, commentando la superficialità dell’approccio terapeutico della Marazziti, ha detto: “è davvero sconcertante come uno specialista della salute mentale possa raddoppiare le dosi di una molecola potente qual è uno psicofarmaco, dando istruzioni alla madre nel corso di semplici telefonate”. Il penalista Luca Cenferoni, che assisteva la famiglia, ha dichiarato: “questa sentenza costituisce un precedente importante nel nostro paese, perché condanna la psichiatra che prescrive e fa somministrare dosi elevatissime di psicofarmaci sui bambini in modalità ‘off-label’, ovvero al di là delle indicazioni della stessa scheda tecnica del farmaco, causando dei danni permanenti al minore. L’autonomia del medico nella scelta della terapia e della posologia non può giustificare questi abusi: la Corte infatti ha ribadito il diritto inalienabile della famiglia ad essere compiutamente informata su tutti i pericoli di queste delicate terapie e soprattutto sui potenziali effetti collaterali, nonché ad essere consenziente alla somministrazione, diritto violato dalla condannata”.
Emilia Costa, titolare della 1° Cattedra di Psichiatria dell’Università di Roma “La Sapienza”, commentando la sentenza ed il comportamento della psichiatra imputata ha dichiarato: “siamo davanti a grave imperizia, negligenza ed a scarsa professionalità. Questi ‘apprendisti stregoni’ della psichiatria devono essere censurati: in situazioni così delicate come la somministrazione di uno psicofarmaco la parola d’ordine non può essere quella dell’‘approssimazione’, quanto successo a questa bambina è davvero gravissimo”. Luca Poma, portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”®, ha concluso: “mancano poche settimane alla reintroduzione del Ritalin® ed all’autorizzazione di un altro contestato e pericoloso psicofarmaco per l’infanzia che è l’atomoxetina, ma per fortuna la magistratura va in direzione opposta rispetto alle nostre fin troppo permissive autorità di controllo sanitario: questa sentenza farà da faro, da guida per altre famiglie sottoposte a questo genere di disinvolte medicalizzazioni. Il nostro Comitato si costituirà in giudizio in tutti i casi simili, per difendere i diritti di questi bambini”.
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Giangiacomo
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