''Se il premier dovesse occuparsi delle udienze, farebbe un buon servizio a se stesso ma un cattivo servizio al Paese. Crediamo che questa nostra iniziativa legislativa possa portare un elemento di equilibrio in più verso un ordinato e sereno assetto tra i poteri dello Stato.”.Queste parole del ministro della giustizia Angelino Alfano sintetizzano il fine del disegno di legge, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, che prevede la sospensione provvisoria dei processi per le alte cariche dello Stato.Il provvedimento prevede la sospensione dei processi per il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera e il Presidente del Consiglio, per i reati che non riguardano il loro incarico istituzionale.
Queste disposizioni sono un valore per la democrazia, perché sono utili al buon funzionamento delle istituzioni e al sereno svolgimento del mandato che cui le alte cariche dello Stato sono state demandate dal voto popolare. Non si tratta di cancellare i processi, ma della loro sospensione temporanea, come avviene per esempio in Francia, per evitare quell’uso strumentale della giustizia come strumento di lotta politica che da troppi anni avvelena la vita politica del nostro Paese. Dopo ogni vittoria elettorale di Berlusconi e vengono accelerate iniziative giudiziarie rivolte alla delegittimazione e alla caduta del governo voluto dagli elettori. Un esito sovversivo, che deve essere evitato.
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Giangiacomo
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