lunedì 26 novembre 2007

Risoluzione sui cristiani

Storica risoluzione del Parlamento europeo, che per la prima volta ha votato quasi all'unanimità (un astenuto e due verdi contrari) un documento che condanna fermamente tutti gli atti di violenza contro le comunità cristiane del mondo. Il titolo della risoluzione è "Gravi episodi che mettono a repentaglio l'esistenza delle comunità cristiane e di altre comunità religiose". Il Parlamento «condanna risolutamente tutti gli atti di violenza contro comunità cristiane, ovunque essi si verifichino, ed esorta i governi interessati a tradurre in giudizio gli autori di tali reati», «condanna fermamente tutte le forme di discriminazione e intolleranza basate sulla religione o il credo, come pure gli atti di violenza contro tutte le comunità religiose», «sollecita i governi dei paesi interessati a migliorare la sicurezza delle comunità cristiane e sottolinea che le autorità hanno il dovere di tutelare tutte le comunità religiose», «invita la Commissione e il Consiglio dei ministri a sollevare la questione della situazione delle comunità cristiane nel dialogo politico» con i Paesi terzi, e a «contribuire ulteriormente al rafforzamento dei diritti umani e dello stato di diritto attraverso gli strumenti di politica estera dell'Ue » compresi i «programmi di cooperazione ed aiuto allo sviluppo con quegli stessi Paesi».

see u,
Giangiacomo

2 commenti:

G. ha detto...

Dichiarazioni di Mario Mauro, vice Presidente del Parlamento europeo, sulla risoluzione del Parlamento europeo "Gravi episodi che compromettono l'esistenza delle comunità Cristiane e di altre comunità religiose".





Strasburgo, 15 novembre 2007 - In Medio Oriente i cristiani vivono e muoiono come in una terra di nessuno, subiscono persecuzioni nel Sudan e nel Darfur, patiscono attentati e uccisioni in Iraq e in altri paesi. Come testimoniato dall'uccisione a Gaza di Rami Khader Ayyad queste sono solo le punte di processi più lunghi e sotterranei in atto in Palestina, in Libano, in altre aree della regione, dove le comunità cristiane, costrette all’emarginazione, si vanno riducendo fino a rischiare l’estinzione.

La libertà religiosa costituisce la cartina di tornasole per il rispetto di tutte le altre libertà e dei diritti dell’uomo: la persecuzione dei cristiani nel mondo rappresenta infatti una delle più feroci sfide contemporanee alla dignità della persona. Per questo motivo, per la prima volta nella sua storia, il Parlamento ha espresso una “forte condanna” di “tutti gli atti di violenza contro le comunità cristiane, ovunque esse accadono” e la richiesta ai governi interessati di assicurare alla giustizia chi si macchia di tali crimini. È il senso della risoluzione "Gravi episodi che compromettono l'esistenza delle comunità Cristiane e di altre comunità religiose", proposta dal PPE su mia iniziativa e approvata oggi dal Parlamento Europeo. Nonostante i vari tentativi con cui la sinistra ha cercato di levare la parola "cristiani" dal titolo della risoluzione, dopo lunghe trattative ho trovato un accordo con Pse, liberaldemocratici, la destra Uen e i comunisti del Gue. Il testo comprende una lunga serie di episodi avvenuti soprattutto in Asia e Africa di cui sono stati vittime singoli e gruppi di credenti, oltre a forme esplicite o meno di minacce e discriminazione. Il documento ricorda che l’Ue “s’è espressa a più riprese in favore dei diritti delle comunità religiose e per la protezione della loro identità, ovunque nel mondo, nonché in favore del riconoscimento e della protezione delle minoranze religiose, senza distinzioni”.

Vivamente preoccupato dal moltiplicarsi di episodi d’intolleranza e di repressione contro le comunità cristiane in Africa, Asia e Medio Oriente, il Parlamento europeo ribadisce la difesa “dei principi di libertà di pensiero, di coscienza, di religione e di libero culto”. Viene quindi ribadita “la laicità dello Stato e delle sue istituzioni pubbliche” e assegna a queste il dovere “di garantire tali libertà, ivi compresa quella di cambiare religione”. La risoluzione sostiene “l’importanza del dialogo tra le religioni per promuovere la pace e la comprensione tra i popoli” e richiama i leader religiosi all’impegno di contrastare “gli estremismi e di promuovere il rispetto reciproco”. Tra i casi di violenza riscontrati nel mondo, la risoluzione ne ricorda diversi in Iraq, Turchia, Pakistan, a Gaza, in Egitto. Vengono poi “deplorati” il sequestro del sacerdote cattolico Giancarlo Bossi nelle Filippine e le “dure repressioni della chiesa cattolica” in Vietnam.

Un'annotazione specifica nella risoluzione riguarda “la gravità della situazione delle libertà religiose nella Repubblica popolare cinese, dove le autorità continuano a reprimere tutte le manifestazioni religiose”, e in particolar modo quelle della comunità cattolica, che vede “numerosi membri e vescovi imprigionati da diversi anni, alcuni dei quali sono persino morti in prigione”. Con il voto di oggi l'Europarlamento torna a sostenere “con convinzione tutte le iniziative di promozione del dialogo e del rispetto reciproco tra le religioni” ed invita “tutte le autorità religiose a promuovere la tolleranza e ad assumere iniziative contro l’odio, la radicalizzazione violenta e l’estremismo”. Grazie al voto oggi d'ora in avanti la Commissione europea dovrà prestare una maggiore attenzione affinché ogni elaborazione e implementazione dei programmi di cooperazione e aiuto allo sviluppo sia concessa solo se viene rispettato il principio di una vera libertà religiosa.

L’Europa, sempre in prima fila nella difesa dei diritti delle minoranze, non puo' continuare a ignorare il crescente sterminio di tanti cristiani. Oggi il Parlamento europeo ha dato un grande segnale di disponibilità politica e culturale, smarcandosi da quell'integralismo laico di cui l'Europa é sempre più spesso accusata.

Dedico questo importante risultato a Hrant Dink, il giornalista armeno ucciso per aver difeso le comunità cristiane in Turchia, che ho avuto la fortuna di poter conoscere il 20 ottobre 2005 a Istanbul in occasione del IX° meeting per il dialogo con la chiesa Ortodossa promosso dal PPE.

Anonimo ha detto...

Un'ottima notizia...almeno ogni tanto ce n'è una.. ;)